martedì, giugno 02, 2009

MI RIMPROVERA DI NON FARE LA 'DONNA'

cipa73 Età: 35 Dopo undici anni di fidanzamento e due mesi di matrimonio mi dice che sono cambiata e che non prova più niente per me. Piango,lo supplico mi dispero ma lui quella sera prende il borsone e va in piscina. Parla di separazione nei giorni a seguire ed io che lo avevo sempre giustificato e "protetto" ne parlo alla mia famiglia agli amici in comune ad alcuni suoi parenti e lui si infuria intimandomi di smettere. Dopo giorni di silenzio, di minacce di separazione accompagnate dall'umiliazione di dormire sul divano mi informa che se io in futuro facessi la "donna" lui potrebbe riconsiderare la sua posizione. Esasperata vado via dalla casa coniugale e torno dai miei. Dopo qualche mese di silenzio, tramite il suo avvocato mi fa saper che vorrebbe riconciliarsi. Io procedo con la separazione consensuale nonostante squilli e messaggi sul mio cellulare che mi costringono a cambiare numero. Mi fa sapere per interposta persona che mi ha sempre amata ma che il problema è sempre stato il mio carattere e il fatto che avrei disturbi mentali. Sto aspettando la data per l'udienza per uscire anche legalmente dall'inferno. Ho sempre vissuto nella sua ombra con il terrore di perderlo, ho accettato umiliazioni e mancanze di rispetto da lui e dalla sua famiglia. Ho vissuto la depressione dopo averlo conosciuto e neanche la psicoterapia mi ha aiutata a riconoscerlo per il "mostro" insensibile e senza sentimenti che è sempre stato. Mi ha sempre provocato angoscia e senso di inadeguatezza. Mi faceva sentire fortunata perchè avevo lui accanto. Mi ha allontanato dai miei amici ed ha cercato di allontanarmi anche dalla mia famiglia. Solo dopo il matrimonio ho capito che non mi ha mai amato e che mi ha solo usata come uno specchio che doveva riflettere quanto bello e bravo fosse. Anche i miei sentimenti nei suoi confronti sono cambiati: c'è la paura di lui come di un'estraneo che ho voluto disperatamente idealizzare. Oggi sto cercando di ritrovarmi imparando a riempire di "me" il vuoto che ho dentro: devo amarmi se voglio che gli altri mi amino e rispettino. La fede mi sta dando una grande forza: credo che ilSignore abbia voluto aiutarmi concedendomi un'altra "vita"più serena e più piena di Lui. Mi sento rinata sto imparando a pensare con la mia testa e asentire con il mio cuore. L'unica insidiosa debolezza che mi rimane è la predisposizione a vivere in modo ossessivo il rapporto con gli uomini. C'è un ragazzo in palestra con cui mi scambio sguardi interessati. Possibile che non faccia che pensare a lui pur sforzandomi razionalmente di prenderne le distanze? Lui è fidanzato.......

1 commento:

Dina ha detto...

...Il pericolo di dipendere ancora lo denuncia latua paura, il fatto che lui sia fidanzato e che tu cominci ad avere un pensiero "fisso", nonostante le avvisaglie. Sei stata forte con la precedente esperienza, ma attenzione a concederti per questo un "premio" ricadendo nelle solite trappole....