martedì, giugno 02, 2009

DIPENDENTE DA UN 'DROGATO DA LAVORO'

Manuela Età: 41 Da Febbraio ad Agosto dell'anno scorso sono finita in una relazione con un "drogato di lavoro", solo che allora non avevo capito di quale disturbo soffrisse, credevo che fosse una persona stressata e depressa. Intelligente, brillante, desideroso di una famiglia (diceva e sembrava anche convinto), si è poi rivelato un uomo complicato, dipendente dal lavoro in uno stato preoccupante in quanto lavorava sempre anche fino a notte fonda, tutti igiorni. In 7-8 mesi di relazione siamo riusciti a passare insieme due week-end, intesi dal venerdì alla domenica (o meglio fino al sabato perchè la domenica dovevalavorare), gli altri ha sempre lavorato e quindi ci potevamo vedere solo ilvenerdì sera o il sabato sera. Durante il poco tempo libero che si concedevanon era mai rilassato, anzi sembrava quasi che si annoiasse senza far niente,aveva un bisogno costante di tenersi occupato con attività soprattutto mentali,letture, discussioni politiche, critiche al governo Berlusconi etc etc. Era ossessionato da pensieri di lavoro, aveva anche conflittualità con icolleghi. Quando eravamo a cena fuori lo sentivo molto distante, assente evoleva parlare solo di cose da fare, questioni lavorative, progetti da portarea termine, mancanza di tempo. Spesso era di cattivo umore e mi trattavamale,improvvisamente, senza motivo :-( Anche i rapporti sessuali erano complicati, l'eiaculazione era molto ritadata e spesso non raggiungeva l'orgasmo. Non si lasciava quasi mai andare, sembrava quasi che non provasse piacere, che fosse anestetizzato anche in quel momentoli... Sebbene abbia cercato di prendermi cura di lui e di fare di tutto per farlostar bene, ogni tentativo andava fallito. Mi sono sentita impotente... Non capendo veramente i suoi disturbi, ho iniziatoa sentirmi in colpa per le cose che facevo per lui, non andava mai bene niente,sbagliavo sempre il momento della telefonata e della gentilezza, mi sentivosenza valore, non capivo cosa provasse per me aggiungendo dolore al dolore. Mi sono così ritrovata infelice, sola, depressa, una nullità e alla fine l’ho lasciato. La cosa più brutta è che questa relazione distruttiva mi ha devastata a livellopsicologico, ho pianto tutte le lacrime che potevo piangere e ancora adessoogni tanto mi tornano in mente degli episodi negativi della nostra relazione.. Ho come la sensazione di avere un incubo ricorrente, pensieri in testa che nonmi consentono di fare punto a capo, come è sempre avvenuto nelle mie esperienzeal termine di una relazione.Davvero non riesco a capire, eppure sono convinta di aver fatto la sceltagiusta. La domanda è: soffro di una dipendenza affettiva? Forse anch'io ho avuto la pazzia di pensare " io lo cambierò, lo salverò"...ma non è durata molto, alla fine l'ho lasciato e ho smesso di farmi trattaremale. Il dubbio mi viene perchè è passato del tempo ma sento che le ferite sono cicatrizzate ed a volte sanguinano...SalutiManuela

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