sabato, giugno 21, 2008

UNA MEDICINA PER GUARIRE

ghost 60 Età: 48 Sono sposata da 23 anni con il mio ragazzo di quand'ero adolescente (a oggi 34 anni vissuti insieme), 2 figli di 20 e 15 anni e tanti amici. 9 anni fa è successo ciò che non avrei mai creduto possibile: mi sono innamorata di un altro uomo. Mi sono resa conto da subito che non era una cosa da poco o una semplice infatuazione e quindi ho detto tutto a mio marito, con cui negli ultimi anni il rapporto si era comunque raffreddato. Dopo una prima fase di sbandamento, lui si è dedicato ad un amore che per senso di responsabilità aveva allontanato da sè. Sono seguiti 2 anni di complicità tra noi che vivevamo le ns storie parallele chi più chi meno con senso di colpa nei confronti dei ns ragazzi, all'epoca piccoli, e della famiglia.Ma io avevo trovato nell'altro, ciò che lui non mi aveva mai dato e, soprattutto, ciò che io avevo sempre sognato dall'uomo ideale della miavita...passione,dialogo a 360°, condivisione di ogni minimo pensiero...mi sono sentita amata e, seppure con grandi sensi di colpa, ho deciso che non avrei rinunciato a questo amore. Ma l'amore che lui mi aveva dichiarato come unico, irripetibile dopo meno di un paio di anni ha iniziato ad affievolirsi e lui hainiziato ad allontanarsi...di segnali ce ne sono stati, è vero, ma forse io mi sono sempre rifiutata di volerli vedere. Avevo puntato tutto su lui, lui per me era e sarebbe stato per sempre il grande amore della mia vita e quindi non volevo accettare di essermi sbagliata, mi rifiutavo di credere che tutte quelle parole che mi aveva detto e con cui mi aveva incantata fossero solo parte di un copione....lui era tornato ad essere lo sciupafemmine che tutti sapevano fosse e così un giorno, non ricordo neppure come esattamente, è finita,...in uno degli ultimi ns incontri mi aveva confessato di non potermi dare ciò che io volevo da lui...Sto scrivendo sull'onda delle emozioni e quindi potrò sembrare farneticante e un po' sconnessa...ci sarebbero tante cose da dire per poter capire meglio, manon credo ci sia tempo e spazio per farlo...il risultato è che dopo 3 anni circa la relazione si è conclusa (gennaio 2003) ma io da allora non sono ancora riuscita a venirne fuori. Lavoriamo nella stessa azienda anche se in sedi differenti e quindi sono rimaste occasioni di incontro...ma se anche non ci fossero occasioni fortuite, sono io che le procuro, per poterlo vedere,scambiare 2 parole, provare a scorgere nei suoi occhi ancora un barlume di quell'amore che traspariva anni addietro...sono stata male: depressione, ingrassamento smisurato, menopausa precoce...consapevolmente so che è finita e che qs è stato solo un bene per me... per lui io avrei mandato all'aria il mio matrimonio (non l'ho fatto è stato solo per i miei figli) col risultato che, passata la passione, mi sarei ritrovata sola o, per lo meno, ripetutamente tradita. Consapevolmente so che lui non è la persona affidabile e sempre presente a cui sono abituata e che mi piacerebbe avere accanto, eppure non riesco a ragionare con la testa, ma continuo ad ascoltare la voce del mio cuore che si ostina a non vederlo per quello che realmente è, ma per quello che è stato e continuo a tenerlo su quel piedistallo su cui io l'avevo collocato tempo addietro. Ancora adesso sono lì che vivo nell'attesa di una telefonata, un sms, un qualsiasi contatto...lui non si è mai allontanato definitivamente, continua a ripetermi che è stata una cosa importante per lui, ma che le come tutte le cose, cambiano e finiscono, dice di essermi affezionato ed effettivamente quelle rare volte che io riesco ad allontanarlo e a non cercarlo, è lui che mi cerca...Onestamente so che non sono mai riuscita a dimenticarlo perchè molto probabilmente non l'ho mai voluto veramente, probabilmente non ho mai voluto richiudermi quella porta alle spalle definitivamente.... ho sempre lasciato uno spiraglio socchiuso, nella remota eventualità che potesse tornare indietro e riscoprire quello che anche lui aveva definito come il suo vero unico grande amore...Sto cercando una medicina per guarire, ma non ditemi di tagliare i ponti, di usare il sistema del chiodo scaccia chiodo...sono metodi che con me non funzionano...c'è qualcuno che ha provato questa sensazione per così tanto tempo e poi è riuscito a superarla? Se non fosse per il senso di dovere nei confronti della mia famiglia, che comunque per me è la cosa più importante, me ne sarei andata via e probabilmente avrei potuto trovare la soluzione ai miei problemi, ma anche questa non è una strada percorribile...o per lo meno non me la sento io...Spero nei prossimi giorni di leggere qualche buon consiglio per me…

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