martedì, giugno 03, 2008

NON RIESCO A PENSARE LA VITA SENZA DI LUI

gioscia Età: 41 Sono una persona inquieta, o almeno così a volte mi definisco per giustificare la mia incostanza sentimentale. Sono separata, ho un compagno che non amo e ho due bambine che invece amo tantissimo. Ho un buon lavoro, ma che mi costringe a stare in ufficio per quasi l'intera giornata e qui ho iniziato una storia con un collega. All'inizio volevo farlo per vendicarmi del mio compagno che é risultato proprio sbagliato (non voglio dilungarmi per raccontare la sua aggressività, l'assoluta mancanza di complicità,etc.) e ho notato un collega un po'silenzioso e introverso. Mi ha incuriosito molto e ho cominciato a parlare con lui, cercando di instaurare un rapporto un po' più stretto e volevo che anche lui si accorgesse di me. Una sera siamo usciti dopo il lavoro e ci siamo baciati.Il giorno dopo lui cominciò ad evitarmi. Cercai di parlare con lui e dopo molti tentativi, mi disse che lui non voleva una storia e che anche se era separato,amava i suoi figli adolescenti e mai li avrebbe delusi.In quell'occasione lo rassicurai, dicendogli che non era successo niente e che doveva stare tranquillo.Passarono alcuni mesi e poi una sera, mi portò a casa sua e facemmo l'amore. Lui mi disse che ero la sua seconda storia (la prima era la moglie) e che lanostra doveva essere una relazione senza impegni. In ufficio era molto carino con me. C'erano giorni in cui non riusciva a staccarsi da me ed altri in cui mi ignorava.Iniziò una relazione che io definisco schizofrenica, in quanto in ufficioeravamo in sintonia ed evitavamo chiaramente situazioni evidenti e a casa suaeravamo amanti focosi e passionali, ma schizofrenica anche per il suoatteggiamento, a volte così passionale e a volte come un estraneo.Facevamo l'amore anche per due ore e il tempo volava, ma restava sempre ilfatto che lui a volte scappava e si chiudeva a riccio escludendomi completamente.I weekend per me diventarono giorni di angoscia, anche perché lui non mandavasms e quasi sempre non rispondeva. I lunedì andavo in ufficio felice, maconsapevole che probabilmente le ore sarebbero trascorse senza riuscire astargli vicino come volevo.E' un po' difficile raccontare il suo attaccamento a me in alcune occasioni e a volte invece il suo scappare. Non parlavamo molto di noi. Le uniche volte erano quelle in cui stavamo insieme, ma era raro perché non volevo rovinare l'incanto. Lui comunque un giorno mi disse che non voleva continuare quella relazione perché io stavo dando di più e chiedevo anche di più e che i patti erano diversi all'inizio.Purtroppo a lui successe un evento che lo rattistò molto e passarono due mesi nei quali non ci sentimmo completamente. Io avevo provato a farlo, ma lui, come al solito, non rispondeva.Quando ritornò in ufficio, riuscii a parlare con lui e mi confermò che non poteva avere una relazione e che non voleva chiedermi solo prestazioni di natura sessuale.Io cercai di allontanarmi da lui, ma non ci riuscii e un giorno gli chiesi se voleva "scopare" con me e lui mi disse di si. Dopo quattro mesi che non facevamo l'amore e nei quali io ero stata letteralmente a pezzi, l'idea di stare ancora con lui mi riempì di gioia.Ora mi trovo a vivere questa relazione. Quando siamo a letto, non gli dico più di amarlo e cerco di farlo in un modo diverso rispetto a prima. Io non so come finirà e se finirà. So solo che non riesco a pensare la mia vita senza di lui. Sono una donna piacente per cui potrei avere facilmente un'altrarelazione, ma la cosa non mi interessa.

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