mercoledì, maggio 02, 2012

NON CREDO NELL'AMORE E NELLA COPPIA

Maria Gabriella Età: 52
La ragione per cui posto questa testimonianza è che vorrei , grazie ad auspicati commenti , poter comprendere se vivo una fase di grande negatività pur senza accusarne consapevolezza.
Vado al problema.
Per tutto quanto ho vissuto ...mi trovo oggi a vivere come assolutamente risibile ed impensabile qualunque ipotesi di relazione di coppia. Mi sembra semplicemente ridicola l'idea di poter ancora credere che un uomo e una donna possano seriamente dire di "amarsi", e mi sento di una ingenuità solo riprovevole (e per nulla meritoria o lodevole) per aver anteposto il "progetto coppia" a qualunque altro aspetto della mia vita.
Per stare ai fatti..
Non sono mai stata di amori facili e storielle disimpegnate.
Ho avuto soltanto lunghi fidanzamenti (sempre chiusi da me), un matrimonio per amore e solo per amore (con figli), una relazione ultredecennale dopo la separazione.
Sono stata io anche a chiedere la separazione e poi a chiudere quest'ultima relazione, ma...mentre nei fidanzamenti da ragazza chiudevo con ragazzi che erano ancora innamorati di una me che non lo era più...matrimonio e relazione da separata li ho chiusi senza avere alcuna certezza che vi fosse ancora amore dall'altra parte, e pur vivendolo fortissimamente io. Come molte donne, credo, li ho chiusi perchè ...mentre era fortissimo il dubbio che la stanchezza fosse di entrambi, era subentrata la certezza che questa iniziativa avrei potuto prenderla solo io, visto che ero l'unica a patire scompensi dalla prosecuzione di queste relazioni.
Mi sono sempre innamorata di uomini che apparivano in qualche modo forti e carismatici.
Poi mi trovavo regolarmente a scoprirne le immense debolezze , ma non per questo amarli di meno, anzi.
In entrambe le relazioni più importanti della mia vita (ossia il matrimonio e la successiva lunghissima relazione, che insieme hanno coperto più di metà della vita che ho vissuto) ...potrei dire che mi sono innamorata della forza e del carisma, che ho poi scoperto ed amato la debolezza per quanto imprevista, e che ho in ogni modo soccorso - con tutto l'amore e l'abnegazione possibili - quella debolezza.
Altrettanto regolarmente è arrivato il tempo (lungo e meditato e sofferto) nel quale dietro la debolezza potevo vedere di tutto e anche di più, ma non il desiderio di alcuna reciprocità in quella che Battiato chiamò "la cura".
Veniamo ad oggi : ho chiuso senza alcun senso consapevole di distruzione o di disfatta. Ho chiuso con l'entusiasmo di chi ha vinto una battaglia di liberazione.
Non rimpiango nulla di quel che è stato. Posso farmi laghi di lacrime su quel che ho sognato, ma non certo sul quel che ho realmente avuto.
Erano (sono) uomini intelligenti, colti, per tutti molto carismatici.
Io, proprio per questo, non credo più a nulla.
Ho vissuto così "dal di dentro" la inconsistenza delle apparenze e la vuotaggine delle più belle parole che non riesco a leggere nulla che sia \"coppia\" in termini di \"amore\".
L'età appesantisce molto il quadro. Nel senso che ho visto mentire a se stessi e a me uomini giovani e forti e quantomeno legati da una fortissima e reciproca attrazione fisica. Per cui mi vien normale chiedermi : per gli attuali coetanei..l\'ormone è decisamente più flebile, la capacità di affabulazione ottimizzata, l\'esigenza di vincere la solitudine ed avere una riferimento \"familiare\" è acuito dall\'età ...per cui: se non era amore quello che aveva tutte ma proprio tutte le carte per esserlo nel vigore e nella freschezza della gioventù...non sarà solo ridicolo ipotizzare che possa esserci un Amore in età matura?
Ecco: penso questo e mi chiedo : sono lucida o solo molto negativa senza rendermenre conto?

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