mercoledì, maggio 02, 2012

MIO PADRE HA UNA GELOSIA OSSESSIVA

Età: 21
Ciao a tutti
Vi racconto la mia storia. Sono una studentessa universitaria di provincia, come tante altre. Pensavo di essere una persona normalissima, con una vita normalissima e mi andava bene così. Il problema sono sempre state quelle piccole zone d’ombra che ho fatto del mio meglio per ignorare. Le ho chiuse in un cassettino del mio cervello e ho fatto finta che non esistessero, per quieto vivere, per buon vivere.
Adesso, una cosa del genere non posso più farla. La violenza è riesplosa in tutta la sua cattiveria, in tutta la sua gratuità. Ha un nome e un volto questo male, e è un dolore sovrapporlo al viso “buono” di mio padre.
Non so chi sia questo schifo d’uomo con cui vivo adesso, ma non ha nulla dell’uomo a cui ho voluto bene…
Parto dall’elemento scatenante, che è poi quello che mi ha spinto a scrivere qui. Un mesetto fa circa, sento nel bel mezzo della notte una voce insistente che chiede qualcosa. Era la voce di mio padre. All’inizio non ci ho fatto molto caso ma dopo un po’ di tempo, sentendo che non la smetteva mi sono insospettita. Sono andata alla porta e mi sono messa ad origliare… Quando ho sentito la sua voce, mi si è gelato il sangue nelle vene. Era la stessa voce forte e secca di quando perde il senno. Continuava a chiedere a mia madre “chi hai chiamato alle due sabato”, andava così a mitraglietta. La mamma ha risposto qualcosa che non sono stata in grado di sentire, probabilmente “nessuno” o “non ricordo”. La situazione era chiara, stavano litigando per qualcosa e mio padre era davvero incazzato.
Li per li ho deciso di non mettermi in mezzo, temevo di peggiorare le cose, tanto gli sarebbe passata. Non è stato cosi, un’ora dopo mio padre era ancora lì ad insistere e lo sento che inizia ad urlare: “puttana”, “mi hai rovinato la vita…”, “ti ammazzo….”. Mi sono spaventata. Diventa molto molto violento quando si arrabbia, è capace di fare tutto pur di dimostrare che ha ragione, pur di sottometterti.

Sono uscita dalla mia camera e mi sono avviata verso di loro, alla fine sono rimasta sulla soglia della porta per capire di cosa si trattasse… Continua ad urlare che l’ammazza, che li ammazza entrambi, sbatte pugni dappertutto… Era ubriaco perso, preda di una rabbia senza controllo… Ho avuto paura. Paura che le facesse qualcosa, così sono intervenuta. Ho chiesto di spiegarmi che stava succedendo… E arriva la bomba. Era convinto che la mamma avesse un amante, che lo stesse tradendo con chi lei aveva chiamato ”il sabato alle 2”. La cosa allucinante è ciò che viene dopo: la segue da mesi, dappertutto, le controlla il tragitto casa-lavoro, la benzina che ha usato, l’accusa che sta troppo nei centri commerciali (è li che si vedrebbe col suo amante), le controlla il telefono, il portafogli, la borsa.
E lì, di fronte a me, inizia ad urlare le peggio volgarità, apostrofa la mamma delle peggio cose, continua a dire che lo tradisce, che lo fa da una vita e tante altre cose…
Ho provato a farlo ragionare, ma mio padre non ha voluto sentire ragioni sull’assurdità della cosa, è diventato sempre più volgare e violento. Ha spaccato il cellulare della mamma, la bruciato la sim… continuava ad urlare come un matto.
Era talmente ubriaco che, sperando di calmarlo, gli ho detto che ne avremmo parlato con calma l’indomani mattina. Si erano fatte le 4 del mattino da quanto gridava e urlava. Ho portato mia madre in camera mia, sperando di avere un po’ di tranquillità. Ma non è stato così. Dopo un po’ è venuto da noi e ha continuato ad urlare e inveire…
Inutile dire che non ha dormito nessuno.
Il giorno successivo, non si è fatto vedere fino a sera, sicuramente per la vergogna. Ma è bastato toccare un po’ d’alcol per ricominciare daccapo. Voleva buttare fuori di casa la mamma e, nel contempo, cercava di convincermi che aveva ragione lui. Che gli ha fatto la vita un inferno, che la ama,… mi ha raccontato tante cose che non dovrei sapere…
Passa il tempo, si calma, si rende conto della cazzata che ha fatto perché nel frattempo ha chiesto i tabulati. E cerca di riappacificarsi con la mamma. Fa l’agnellino. Compra le cose che ad entrambe piacciono di più, ci regala gioielli, vuole portarci fuori a cena, fa il simpaticone.
Ma nel frattempo toglie i soldi alla mamma, torna a casa ad orari improbabili per controllare, non le permette di mettere il naso fuori di casa, si insospettisce con qualunque uomo parli, continua a seguirla quando va al lavoro, neppure la spesa può più fare da sola...
Reclusione totale, solo lui (e io). Che nel frattempo avevo smesso di seguire le lezioni, di uscire, di fare tutto… per poter stare in mezzo….
Ho sempre saputo che sarebbe stata una questione di tempo, sapevo sarebbe riesploso di nuovo e sarebbe stato più violento di prima… Per cui nel frattempo ho cercato di attrezzarmi: ho risposto a mille annunci in cerca di un lavoro, ho cercato di procurarmi dei soldi (ho venduto alcune cose, ho annullato le vacanze,…), ho lasciato il curriculum a tutti i centri commerciali e negozi che conoscevo. Questo in orari in cui potevo “stare tranquilla”, in cui sapevo che non ci sarebbe stato…
Alla fine, qualche giorno fa, la mamma è esplosa. La cattività forza, il nervosismo e suoi continui sospetti, l’hanno portata ad una crisi di nervi. Con lui che continuava ad insistere che R. è il suo amante, è scoppiata. Ne è venuta fuori una discussione terribile. Lo stronzo stava per metterle le mani addosso, se non fossi intervenuta. Sono volate minacce di morte, ricatti di ogni genere. Alla fine se l’è presa anche con me, che sto dalla sua (di lei) parte. Me ne ha dette di tutti i colori.
Non penso di aver mai provato tanto schifo per qualcuno. Ho voluto vedere coi miei stessi occhi quanto in basso potesse cadere, quanto uno schifo d’uomo potesse essere. Prima mi faceva pena, avevo pietà per lui, ma dopo quello che ha detto, che MI ha detto (a me che non c’entravo nulla, ho solo difeso la parte debole) qualsiasi bene provassi per lui si è dissolto nell’aria… Solo disgusto. E odio.
Mia madre se ne voleva andare, e ce ne saremmo andate se solo avessimo avuto dove.
Purtroppo non abbiamo famiglia, solo lui. A portare denaro in casa è lui, la mamma non guadagna neanche 500 euro al mese. Dove potevamo sperare di andare. Io ho un po’ di soldi, ma non sono neanche 600 euro. Cosa si poteva fare con quelli?
Alla fine siamo restate, ma non senza aver preparato una borsa con vestiti e averla messa sotto il letto, in caso gli venisse qualche altra crisi.
Da quest’ultimo episodio sono passati un paio di giorni, viviamo ancora sotto lo stesso tetto, ma non ci parliamo. Io mi sono chiusa in un assoluto mutismo nei sui confronti, la mamma lo evita.
Adesso che gli sono passati i bollori, penso si sia reso conto. Continua a parlare con la mamma, le fa domande, fa finta di niente, come se non fosse successo niente…
Lei è terrorizzata e alla fine ha ceduto. Gli risponde, gli prepara da mangiare, stiamo a tavola tutti insieme… L’unica cosa è che continua a dormire con me, in un letto improvvisato per terra fatto di tante coperte… Ha paura di stare nella stessa camera con lui, e non a torto.
Da ieri continua a chiederle di tornare a dormire nel letto con lui, perché per terra fa freddo... Se la prende con me, mi dice: “Non ti dispiace far dormire tua madre per terra al freddo, Giuda?” e cose simili…
Lo stronzo sta cercando di dare la colpa a me, è colpa mia se la mamma non dorme nel letto…. Questo schifo d’uomo!
Non so più che fare, controllo tutti i giorni gli annunci e mando curriculum per qualsiasi posizione sia libera… Ho paura di quello che ci toccherà sopportare ancora. Ormai anche il poco ascendente che avevo su di lui l’ho perso… Mi considera un “Giuda”, nella sua mente malata pensa che sia colpa mia se la situazione è giunta a questo punto…
Cosa devo fare? Come si può trattare con un uomo così?

1 commento:

Anna ha detto...

ciao,

"Era talmente ubriaco che..."
tuo padre ha una dipendenza da sostanze alcoliche? mi viene spontanea la domanda, vista la reazione abnorme che ha avuto, e la seguente da sobrio.
se sì, provare a rivolgersi ad un centro alcolisti anonimi?
danno supporto sia alla persone oggetto della dipendenza, sia ai famigliari che con lui/lei convivono.
spero troverai qui o altrove l'aiuto che vi è necessario....
Un abbraccio forte