venerdì, maggio 06, 2011

GELOSIA E DIPENDENZA 'AMICALE'

Bianca Rosa Età: 33
Gentile Dott.Cavaliere, la mia è sia una testimonianza che una richiesta. Parto da quest'ultima: nel suo sito, ho cliccato, per i motivi che comprenderà fra poco, sul link 'dipendenze amicali' e vorrei chiederle se quanto prima potesse inserire un articolo esauriente su questo argomento.
Io ne sono molto toccata, ma non in quanto affettivamente dipendente, quanto piuttosto, come fidanzata di un uomo che è dipendente affettivamente da un'amica, che conosceva prima di me, che è stata compagna di università e poi di lavoro, quindi frequentata quotidianamente, finché lei poco tempo fa è
andata a lavorare in un'azienda diversa.
Io stata sposata, e sono separata, ho superato bene il trauma della separazione, dopo ovviamente un primo periodo di orribile sofferenza, e dopo uno o due anni ho cominciato a sentire solo indifferenza per il mio ex, al contrario di altre mie conoscenti separate. Io e il mio ex marito non ci siamo mai traditi reciprocamente, per fortuna, sicché non conoscevo le sofferenze del tradimento.
Col mio nuovo amore, un uomo di 30 anni, quindi più giovane di me, mi sono trovata ad affrontare una situazione nuovissima e molto penosa.
In effetti, essendo fidanzata da febbraio, posso dire di aver passato un anno molto triste.
Premetto anche che il nostro è un \'amore a distanza\' ovvero abitiamo a circa 400 km di distanza, quindi è ovvio che possiamo vederci solo nei fine settimana, ogni 2 settimane, cercando di fare dei weekend 'lunghi'.
Non sarebbe la distanza a creare comunque problemi nella nostra coppia, poiché siamo molto ben compatibili (anche sessualmente), ci amiamo, abbiano
affinità...
Io sapevo che lui aveva due care amiche, due persone che definiva meravigliose, e non ne sono mai stata turbata (non sono il tipo della 'gelosa-delle-amiche-del-suo-uomo', o quella che 'o-le-amiche-o-me'), fino a che mi sono resa conto che con una delle due lui aveva un rapporto di forte dipendenza.
L'altra amica non mi preoccupa affatto invece, anzi, già ci siamo sentite telefonicamente, non potendo conoscerci per ora di persona, e ci siamo simpatiche.
L'amica che invece ha causato problemi...ha quasi distrutto il nostro rapporto.
Il mio fidanzato è sempre stato fiero di non farsi imporre nulla da nessuno, ma non si è mai reso conto che qualsiasi cosa questa sua amica gli chiedesse (ordinasse), lui è sempre stato pronto a concedergliela, anche a farle concessioni che non avrebbe fatto a sua madre o sua sorella, ingerenze pesanti nella sua vita privatissima (in cui da un certo momento ho fatto parte io!), obbedienza a richieste che nessun amico, e specie il migliore, avrebbe il coraggio di chiedere.
Quando le era giunta voce da amici comuni che lui frequentava una donna che abitava lontano (io), lei, che è sposata, ha organizzato una cena fuori casa a due con il mio uomo, e senza il marito, per potergli fare meglio i terzo grado su di me (questo mi è stato detto subito dal mio stesso fidanzato, che mi ha detto candidamente che lei sapeva che, interrogandolo da sola, lei conosceva i tasti giusti per farlo confidare totalmente): ha chiesto chi ero, quanti anni avevo, cosa facevo, cosa provava lui per me, etc... pronunciando alla fine di tale conversazione a due, il lapidario giudizio/consiglio/ordine, che lui \'non doveva invischiarsi\' con me!
Ne è seguita una brutta lite fra me e lui, dopo che me l\'ha raccontato, una lite andata avanti per più d\'un mese, via chat e telefono... Una lite in cui lui sembrava aver perso totalmente il controllo di sé, sembrava un altro, è diventato completamente folle, vedendo \'attacchi\' verso la sua amica solo perché io protestavo per un\'ingerenza di lei nella sua privacy che mi lasciava allibita e che coinvolgeva anche la mia privacy! Non ho mai detto nulla di offensivo, mi sono solo lamentata e ho espresso meraviglia che proprio lui si facesse manipolare così, ma lui vedeva irrazionalmente solo attacchi all\'amica
da parte mia, rasentando la paranoia.
Quando abbiamo smesso di litigare, in uno sprazzo in cui lui ripreso per un po\' la lucidità, e s\'è accorto di avermi trattata ingiustamente malissimo, mi ha chiesto perdono e sembrava davvero sinceramente mortificato, mi ha chiesto tanto cosa poteva fare per \'recuperare\'. Mi ha chiesto di incontrarci per cercare di parlare meglio di persona... le volte successive che ci siamo incontrati abbiamo fatto l\'amore per la prima volta, e poco dopo ci siamo fidanzati ufficialmente.
Io credevo che il posto che occupava la sua amica fosse ormai occupato da me, nel suo cuore, ma ben presto mi sono resa conto che non era così.
Il suo senso di protezione, per esempio, era sempre orientato a proteggere e difendere lei (che ha già un marito, e quindi non ha bisogno di un paladino), e al contempo lui ha sempre avuto facilità a mettersi contro di me, solo perchè  tentavo di farlo ragionare su una certa anormalità del loro rapporto (ricordo che verso le altre amiche, e l\'altra sua migliore amica, io non ho mai avuto nulla da ridire, perché non ho mai notato anomalie o morbosità), e sul fatto che una volta che ci si mette in coppia, c\'è da rivedere i ruoli e le posizioni e i poteri delle altre persone nel nostro cuore: una \'pseudo amicizia\' così balorda come la sua con S. (la sua amica/padrona) non si conciliava con l\'avvento di una fidanzata.
Ma questo, durante questi mesi, ha solo suscitato del risentimento di lui verso di me, e mai sono riuscita a fargli aprire gli occhi: S rimaneva quella perfetta e modello da prendere ad esempio per qualunque cosa, portata sempre in palmo di mano e trattata e ritenuta come un padreterno!
Finché ho chiesto un ridimensionamento dell\'importanza di S a favore di uno spazio maggiore e più degno per me, che mi sentivo pochissimo amata e mi mancava una cosa che nemmeno il mio ex marito mi ha fatto mai mancare : il sentirmi protetta dal mio uomo, che per me è una cosa di vitale importanza!
Il mio fidanzato, pur con rancore verso di me, in un altro dei rari momenti lucidi, parlò con S per dire di ridimensionare un poco la loro amicizia, dando le ragioni, ovvero che era giusto verso di me darmi lo spazio affettivo che spettava a una fidanzata, e molte altre cose che mi stava facendo mancare.
S. finse di accettare civilmente, ma 2 settimane dopo gli fece un agguato nella chat dove sapeva che a quell\'ora noi ci parlavamo quotidianamente, e diede in escandescenze dicendo che non ero adatta a lui (sempre senza avermi neppure mai vista né conosciuta), che forse quello di lui era un amore \'crocerossino\' (?
Semmai mi stavo chiedendo io se non fossi vittima di un simile tipo d\'amore! E se non fosse il caso di darsela a gambe seppur con gran dolore, essendo innamorata), che io ero \'fuori di testa e lui con me\', e altri insulti e cafonate varie, nonché uscite da pazza furiosa, per poi chiudergli la chat con un \"Sono fatalista, evidentemente non era destino, addio\", che faceva presupporre che avesse chiuso l\'amicizia.
Tutto questo mentre il mio uomo chattava con me ignara di tutto quel che accadeva in contemporanea, e di cui lui s\'è guardato bene dall\'informarmi.
Mi ha informata di questo episodio solo una settimana dopo, nel weekend in cui sono andata da lui: alla stazione non ce l\'ha fatta nemmeno a baciarmi o abbracciarmi, era stranissimo. A casa mi ha rifilato una bugia: che aveva appena parlato con l\'amica poco prima che io arrivassi, e mi ha raccontato nella sostanza le stesse cose che si sono detti in chat, ma facendo finta che era stata una telefonata appena avvenuta. Per poter giustificare la sua prostrazione, con un \"cerca di capire...in fondo c\'è tristezza per la fine di una amicizia di lunga data conclusa così male appena un\'ora fa\".
Il giorno dopo, sabato, non resiste, e mi racconta la verità: che era stata una chat, una settimana prima, avvenuta per giunta mentre anche io stavo chattando con lui. Lì, mi sono molto arrabbiata. Ho chiesto perché la bugia:mi ha detto che la bugia della telefonata era perché lui non aveva preso per niente le mie difese, in quel mare di insulti e insinuazioni cattive che lei aveva sputato in chat,e avendo paura che io potessi vedere la chat, o chiedergli di farmela vedere, l\'aveva cancellata. Perché io mi sarei giustamente arrabbiata a vedere che lui non mi aveva difesa. Chiedendogli perché non mi aveva difesa, io che ero la fidanzata e che lui considerava futura sposa, così come scattava sempre a difendere quella sua \'amica\', lui mi ha risposto che \"purtroppo si avvedeva che, era più forte di lui, ancora il suo istinto protettivo era diretto verso S. e non verso di me.
Mi sono tolta l\'anello e l\'ho lasciato sul tavolo di sua cucina. Per il treno di ritorno, avevo già una prenotazione per il lunedì mattino, e c\'era difficoltà a trovarne uno che partisse la mattina dopo, sennò me ne sarei andata mandandolo a quel paese, e gliel\'ho detto, insieme a un mucchio di altre cose.
S\'è offerto contritissimo di scriverle una mail, una mail in cui le avrebbe risposto alle cose che lei aveva detto in chat, e in cui mi avrebbe difesa. Il problema era che lei e il marito stavano 3 settimane all\'estero, a fare la luna di miele che non avevano fatto l\'anno prima. Quindi, la mail l\'avrebbe scritta al loro ritorno.
In realtà ha scritto la mail, ma 3 settimane dopo il loro ritorno, e solo perché mi vedeva sempre più nera e stufa.
Lei, che aveva detto che la loro amicizia era finita perché \'si vede che non  era destino\', ha lasciato cadere la maschera: non aveva mai avuto intenzione di chiudere, ma con quella frase aveva voluto solo fargli del male, ben sapendo di tenerlo psicologicamente in pugno, pensando di farsi viva in seguito, magnanimamente. Questo s\'è capito dal fatto che è rimasta lei atterrita da questa mail che il mio fidanzato, controvoglia, ha scritto dietro mia insistenza: era un atto di \'ribellione\' che non s\'aspettava da un amico così succube. Per cui la sua risposta è stata tutto un chiedere scusa e accampare le scuse più strampalate e contraddittorie per il suo comportamento offensivo nella chat di cui sopra. Gli ha anche detto di riprendere l\'amicizia, ma di nascosto da me.
Di nuovo, purtroppo il mio fidanzato non ha saputo trattarla da disonesta come meritava, non ha preso le mie difese, nemmeno dicendole che lei gli stava proponendo qualcosa di scorrettisimo, oltre ad aver manifestato altri comportamenti a dir poco criticabili.
Stavolta sono dovuta intervenire io, scrivendo direttamente a lei, e per farlo ho dovuto inoltrarle quest\'ultima mail da lei scritta al mio fidanzato, per farle credere che lui non era poi così succube da lei, che mi aveva mostrato e detto tutto.
Questa volta sì, s\'è fatta da parte, anche se con qualche ultimo colpo di insulti e blateramenti deliranti, perché quasi scioccata dal fatto di non tenere più in pugno il mio fidanzato.
Anche il mioi fidanzato ha forse aperto gli occhi sulla sua \'amica\' tanto l\'ho messa con le spalle al muro e costretta a uscire da dietro la facciata falsa che per anni aveva mostrato al mio uomo.
Ciononostante, il nostro rapporto si sta trascinando infelicemente, per me.
Questa conclusione c\'è stata solo per mio intervento, per mia fortissima ribellione, ma credo che lui non riesca ancora a pensare e giudicare obiettivamente la perduta amica, anche se lei s\'è mostrata una strega finalmente; non credo che abbia saputo \'vederla\', per quanto lei, forzata da me, si sia appalesata nella sua vera identità. Sospetto anche che lui in cuor suo e forse inconsciamente mi porti anche rancore, per avergli mostrato la verità, anche se si mostra innamorato di me, e fa come se nulla fosse accaduto nei miei confronti... non afferrando che per me forzargli la mano non solo non è stata una cosa nel mio carattere, ma è stato terribile: perché se lui ha agito (quel pochissimo che ha agito) perché io ho forzato la situazione significa che non l\'ha fatto spontaneamente, che non l\'avrebbe mai fatto, che io non avrei contato mai nulla, probabilmente.. o avrei contato sempre meno dell\'altra.
Non sono felice, e non so cosa fare: dentro di me qualcosa si è spezzato, e nei suoi confronti qualcosa si è spento.. e non so quanto temporaneamente.
Cordiali saluti, e grazie per il tempo dedicato a leggermi.
Bianca Rosa

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