lunedì, giugno 21, 2010

L'ILLUSIONE DI CAMBIARE L'ALTRO

Salve Dottore,
ieri ho riletto alcuni brani di "donne che amano troppo" e "il narcisismo-identità rinnegata".
Ormai non posso più negare che durante il mio matrimonio ha sviluppato una patologia: la dipendenza affettiva" e che la mia storia familiare ne aveva gettato le basi.
Se ho scelto mio marito come compagno non è stato un caso...abituata com'ero all'indifferenza alle mie esigenze emotive, non ho compreso che quel tipo di uomo non mi avrebbe resa felice. Al disagio ero talmente abituata che tutte le qualità di mio marito mi sono sembrate la soluzione a tutto. E' un uomo forte, onesto, obbiettivo e generoso e nella mia "scelta" la forte componente "mentale" che mi contraddistingue, ha deciso: era lui l'uomo della mia vita e me ne sono innamorata.
Lo vedevo e lo vedo un uomo troppo intelligente per non trovarlo capace di venire incontro alle mie istanze emotive. L'illusione di cambiare l'altro è tipica delle "dipendenti affettive". Oggi so che non si può sperare di avere quello che non c'è. Ho sperato per anni e sono crollata 2 volte, ma solo sotto il peso di eventi forti. Poi riprendevo sistematicamente a sperare e a soffrire in silenzio.
In realtà non ho fatto altro che sostituire le persone: lui al posto dei miei genitori...ma sostanzialmente è stato lo stesso gioco. Richesta tacita di comprensione senza la forza di far nulla per cambiar le cose. Potevo solo esser brava e sperare di esser vista.
Inizialmente con mio marito ho avuto addirittura sollievo, perchè con l' appoggio di mio marito, mi sono liberata dalla "dipendenza" da mia madre. Oggi alle sue mancanze reagisco ed è merito della forza attinta dal matrimonio.
Oggi però ho un'altra consapevolezza: mio marito ha dei tratti caratteriali "narcisistici" e lui non cambierà, non può.
Il nostro incontro non fu casuale: al narcisista serve una dipendente affettiva ed il prodotto è una co-dipendenza. Lui vuole chiamarlo amore...ma forse non lo è.
In altri termini me lo aveva già detto lei qualche tempo fa:" lui non cambierà, passerà da una passione all'altra. Lei non lo avrà mai come lo desidera: prendere o lasciare."
Ma allora mi mancava una consapevolezza: la mia "dipendenza affettiva".
Che qualcosa non andava in me l'ho capito dopo quello schiaffo, dovevo reagire e sottrarmi, ma mi mancavano le forze. Per questo sono venuta da lei.
Dottore, sono passati 6 mesi da allora ed oggi è tutto molto più chiaro, le cose hanno un nome, un origine e una spiegazione ma la via per venirne fuori resta per me troppo difficile!
Sto sicuramente migliorando, incomincio a dire qualche no, ma non so se riuscirò a venirne fuori.
Se persistono le condizioni che hanno permesso l'insorgere della "patologia" resta difficile guarire. Adesso nel gioco ci sono anche 2 figli ed è tutto più complicato. Oggi mi sento debole e lo vedo, ma devo esser responsabile per i miei figli. A loro serve una madre ed un padre presenti e sereni per non fare guai pure a loro. I genitori possono anche non stare insieme, ma devono esser equilibrati. Io e lui non lo siamo.
La mia vita è andata cosi...non do colpe a nessuno, neppure a me stessa...la vita decide per sé.
Ma io sono stanca e voglio liberarmi da questo peso che mi attanaglia, questa infelicità che mi annichilisce.
Piccoli passi li ho fatti, ma la vetta la vedo troppo lontana ed ho spesso paura di cadere e ruzzolare di nuovo a valle.
Con stima e affetto
Cinzia

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissima,so bene cosa vuol dire vivere con un uomo dai tratti narcisistici.
Non credo che lui ti abbia liberato dalla dipendenza da tua madre, forse hai spostato quella dipendenza su di lui.
Hai consapevolezza che tu non puoi cambiarlo e questo è un grande passo.
Puoi cambiare solo te stessa e con forza e coraggio ci riuscirai.
Ci vuole tempo, lavoro su se stessi e tanta pazienza. Ma non avvilirti, uscirai dalla tua dipendenza e questo ti renderà libera. La libertà però carissima costa ma ne vale comunque la pena.
Un abbraccio
change50

Anonimo ha detto...

scusa, me perché dici che la tua vita è andata così? non è mica finita!!!! anzi, si apre per te una nuova era. Hai capito le ragioni del tuo disagio, hai la possibilità di crearti un'esistenza più soddisfacente partendo proprio da questa nuova consapevolezza. perché non dedichi le tue energie nel coltivare te stessa e le tue passioni? nel fare quello che ti fa sentire bene? a maggior ragione perché hai dei figli: loro meritano una mamma felice e realizzata! buon lavoro :)

Anonimo ha detto...

Sto prendendo consapevolezza ora di quanti siamo a vivere così ... non pensavo potessimo essere così tanti.
Un abbraccio

Anonimo ha detto...

anch'io ho vissuto una storia simile e sto cercando di uscirne. Sono passata dalla dipendenza da mia madre a quella dal marito (ometto di dire mio) incastrandomi alla perfezione. Ha dovuto darmi un'umiliazione cocente (non ero più disposta a subire i suoi sottili ma perfidi maltrattamenti/manipolazioni psicologiche in privato e in pubblico e ho detto "basta" ai rapporti sessuali se non prima di una definitiva spiegazione/motivazione alla nostra malata comunicazione. Non ha voluto sapere di parlarne, per un anno e mezzo non abbiamo avuto rapporti sessuali che pretendeva come diritti. Alla fine per umiliarmi (parole sue) mi ha urlato per tre volte in un anno (io non ci credevo) che andassi pure a trovare la mia amica che, tanto, lui "gliel'aveva data". Linguaggio mediocre. Ne ho parlato ogni volta con lei, incredula e lei stava al gioco. Alla fine mi è sorta spontanea di farle la domanda diretta, ecc. ecc. mi è caduto il mondo addosso. Credevo avesse amato solo me, talmente era geloso. Invece tra le altre, aveva avuto questa storia quando avevamo i figli piccoli. Da sempre lei ha frequentato la mia casa. Mi sono trovata davanti ad unuomo completamente diverso da come l'ho pensato per 40 anni. Avevo sotto gli occhi il suo comportamento autoritario, tutto orientato verso se stesso, insensibile ai miei stati d'animo, prepotente in una maniera insidiosa, mi tormentava con domande svilenti per farmi ammettere ogni volta che ciò che pensavo era scorretto. Scoppiava di ira quando il mio pensiero non collimava con il suo anche per un nonnulla.
Ho chiuso con la mia migliore amica. Lui si è comportato in maniera altezzosa anche in questi 4 mesi, mi chiede se sono disposta a cancellare tutto per ricominciare ad uscire con amici. Non ha dimostrato nè pentimento (parola che non gli appartiene, nè dispiacere per me o per la famiglia, sta aspettando che mi passi come me ne sono passate a milioni in tutti questi anni. Questa volta NO, con molta sofferenza, con molto vuoto dentro e fuori. Anche se ho un solo giorno da vivere, oggi, ma solo oggi, a partire da oggi mi sento liberata da lui. Se non fosse saltata fuori questa storiaccia che mi ha distrutto i ricordi dei successivi 30 anni, sarei ancora lì a chiedermi come mai non vuole che parliamo della nostra situazione. Ora è chiaro. E' fermo, non vuole mettersi in discussione, ha diritti e basta. Gli manca l'ABC della relazione, ragiona come un bimbo che crede che tutto il mondo la pensi come lui. Non ha finestre, quindi io apro la porta di casa, indifferente, finalmente.

Anonimo ha detto...

anch'io ho vissuto una storia simile e sto cercando di uscirne. Sono passata dalla dipendenza da mia madre a quella dal marito (ometto di dire mio) incastrandomi alla perfezione. Ha dovuto darmi un'umiliazione cocente (non ero più disposta a subire i suoi sottili ma perfidi maltrattamenti/manipolazioni psicologiche in privato e in pubblico e ho detto "basta" ai rapporti sessuali se non prima di una definitiva spiegazione/motivazione alla nostra malata comunicazione. Non ha voluto sapere di parlarne, per un anno e mezzo non abbiamo avuto rapporti sessuali che pretendeva come diritti. Alla fine per umiliarmi (parole sue) mi ha urlato per tre volte in un anno (io non ci credevo) che andassi pure a trovare la mia amica che, tanto, lui "gliel'aveva data". Linguaggio mediocre. Ne ho parlato ogni volta con lei, incredula e lei stava al gioco. Alla fine mi è sorta spontanea di farle la domanda diretta, ecc. ecc. mi è caduto il mondo addosso. Credevo avesse amato solo me, talmente era geloso. Invece tra le altre, aveva avuto questa storia quando avevamo i figli piccoli. Da sempre lei ha frequentato la mia casa. Mi sono trovata davanti ad unuomo completamente diverso da come l'ho pensato per 40 anni. Avevo sotto gli occhi il suo comportamento autoritario, tutto orientato verso se stesso, insensibile ai miei stati d'animo, prepotente in una maniera insidiosa, mi tormentava con domande svilenti per farmi ammettere ogni volta che ciò che pensavo era scorretto. Scoppiava di ira quando il mio pensiero non collimava con il suo anche per un nonnulla.
Ho chiuso con la mia migliore amica. Lui si è comportato in maniera altezzosa anche in questi 4 mesi, mi chiede se sono disposta a cancellare tutto per ricominciare ad uscire con amici. Non ha dimostrato nè pentimento (parola che non gli appartiene, nè dispiacere per me o per la famiglia, sta aspettando che mi passi come me ne sono passate a milioni in tutti questi anni. Questa volta NO, con molta sofferenza, con molto vuoto dentro e fuori. Anche se ho un solo giorno da vivere, oggi, ma solo oggi, a partire da oggi mi sento liberata da lui. Se non fosse saltata fuori questa storiaccia che mi ha distrutto i ricordi dei successivi 30 anni, sarei ancora lì a chiedermi come mai non vuole che parliamo della nostra situazione. Ora è chiaro. E' fermo, non vuole mettersi in discussione, ha diritti e basta. Gli manca l'ABC della relazione, ragiona come un bimbo che crede che tutto il mondo la pensi come lui. Non ha finestre, quindi io apro la porta di casa, indifferente, finalmente.

Anonimo ha detto...

Vorrei sapere che passi state facendo per ritornare a vivere in prima persona. Io voglio farcela ma continuamente mi ritorco indietro.
Vorrei avere un compito da eseguire, vorrei sostituire i miei pensieri negativi con pensieri positivi. Voi cosa state facendo in questa direzione?
Grazie e buon ferragosto!

Anonimo ha detto...

IO INVECE CONTINUO da tutta una vita atrovare uomini che sono freddi che pensano solo al lavoro e ai soldi, che sono sempre pochi e io mi trovo sempre avivere una vita fatta di ristrettezze, criticano il mio fare in casa, non faccio mai abbastanza e la jella vuole che io abbia sempre lavorato ma mai con una stabilità tale da poter essere indipendente. Di qs ultimo col quale sto sonoa nche rimasta incinta per suo errore, ho deciso di tenere la splendida bambina che ho ora davanti ai miei occhi, gioia della mia vita, volevo crescerla da sola visto che lui non la voleva, ma poi mi ha convinta andare a vivere insieme per il bene della bambina anche se lui non mi amava, ora è pazzo di sua figlia, la adora, ed è dolcissimo con lei, ma sempre freddo con me, e in qs periodo che sto soffrendo molto per la malattia di mia zia che mi ha cresciuto, e i problemi di salute dei miei genitori a 900 km di distanza, lui mi vede piangere e cosa fa? mi critica mi piama piagnucolona....io ke ho lasciato la mia vita da single indipendente per cambiare regione e città ancora una volta, (precedentemente per un altro uomo avevo già cambiato città e abitudini)per il bene della bambina, e vengo ricambiata cosi?
sono schifata stanca e non ho piu voglia di litigare...non ho la forza.
il primo pensava ai soldi e mi cirticava che ero disoccupata
il secondo idem e in piu' beveva anche
il terzo pensa solo ai debiti e mi critica
sono stufa, aspetto che mia figlia cresce e lo lascio...