martedì, giugno 01, 2010

IL LUTTO DI UN AMORE

change Età: 50
Sto vivendo un periodo di grande, indicibile dolore e disperazione.In questo istante soffro come un cane; il mio dolore è forte e lancinante ed esce fuori con pianto irrefrenabile. Provo a scrivere la mia esperienza con la speranza di trovare un po' di tregua, a volte scrivere aiuta. Dopo la fine di un matrimonio durato quindici anni ho incontrato un uomo di cui mi sono innamorata follemente e con cui ho avuto una relazione di tredici anni di cui sei di convivenza.Il mio coinvolgimento è stato totale,vivevo solo per lui, la mia vita era incentrata esclusivamente su di lui, era il centro della mia esistenza, ero il suo essere adorante! Per alcuni anni sono stata oppressa da una sua gelosia delirante che mi toglieva il respiro ma che evidentemente mi era funzionale in quanto inconsapevolmente mi dava sicurezza,infatti, finita la sua gelosia è cominciata la mia; la paura di perderlo era costante.Guadagnarmi e conservare il suo amore era inconsapevolmente il mio scopo di vita. In parole povere la mia dipendenza affettiva era totale e accecante.Non avevo occhi e pensieri che per lui, niente aveva significato senza di lui.Sentivo malesseri e insoddisfazioni in vari aspetti della nostra relazione ma sopportavo tutto e lottavo per tutto pur di averlo. Ho lavorato sempre su di me, volevo essere una donna migliore ed avere una relazione sana e soddisfacente con lui;pensavo che ritirando quanto di me fosse poco sano sarei stata una migliore compagna di vita.
Quello che non vedevo erano alcuni aspetti fondamentali di quest\'uomo: quanto malessere ci fosse in lui a prescindere da me,quanto fosse concentrato solo su stesso, quanto poco vedesse l'altro,quanto fosse disorientante,instabile e talvolta distruttivo... Ho intrapreso un lungo percorso di psicoterapia che mi ha condotto ad un radicale e intimo cambiamento,ovviamente in positivo per me.Ora che ho guarito le mie vecchie ferite d'amore,ritirato le mie proiezioni,aumentato le mie personali "quotazioni",ora che non sono più motivata da un vecchio bisogno d\'amore,ora che posso amare in modo sano e non più inquinato da antiche ferite o da antichi bisogni,ora che la mia vita è incentrata su tanti aspetti dell\'esistenza, ora che trovo senso e significato in tutte le cose che faccio anche nelle più semplici e quotidiane,ora che sono una donna sana e che avrei potuto dargli il meglio di me...ecco che è avvenuto lo sfacelo! La nostra relazione è finita.Lui se ne andato.L'equilibrio si è rotto. Sono consapevole che stare insieme non è più possibile, anch'io non posso più tornare indietro ma la chiara e lucida consapevolezza dell'impossibilità del nostro rapporto non mi preclude il profondo, immenso e lacerante dolore. Mi manca terribilmente,tutto mi parla di lui,i bei ricordi mi straziano;mi manca la sua voce, mi mancano i suoi gesti, i suoi sguardi, le sue carezze, mi mancano i suoi lati positivi che certo non rinnego. Lo amo ancora ma io non posso più stare con lui, nè lui con me. In me agiscono due livelli, quello razionale che mi conferma l'impossibilità della nostra relazione e quello emotivo che mi provoca l'immenso dolore per la fine di un amore in cui avevo creduto. Non so se il racconto succinto della mia esperienza possa servire a qualcuno ma certo è servito a me scriverla.
So che questo periodo, che non a caso si chiama di "lutto", sarà lungo ma so anche che finirà.Uscirò da questo tunnel di dolore forse più forte di prima e con tanta esperienza acquisita da cui trarrò frutto. Non critico, non giudico quest'uomo con i suoi squilibri, le sue insoddisfazioni,i suoi personali tormenti e malesseri,il suo narcisismo...lui è così. Non mi sento vittima;non recrimino il passato, nè ciò che ho vissuto;non colpevolizzo nè lui nè me. Ho tanto dolore dentro ma amo sempre la vita.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara amica,
sono argentino, e parlo spagnuolo. Voglio scribirti nella mia lingua natale per parlarti meglio:
estoy viviendo la misma tristeza que tú, aquí tan lejos, en la Argentina. Una historia muy similar a la tuya, me emociona ver que tu dolor es igual al mío. La única diferencia es que soy un hombre y ella una mujer. Te acompaño en tu dolor, que es igual al mío, y te comprendo desde lejos.
Jorge (52)

Anonimo ha detto...

Caro amico,ti ringrazio della tua testimonianza e solidarietà. Io continuo a stare male,sto attraversando momenti di forte dolore a momenti di incontrollabile rabbia.La rabbia spesso è un utile difesa quando il dolore è insostenibile.Ogni emozione mi attraversa e spesso copre la razionalità. Bisogna attraversare e vivere tutto per poterne uscire. A volte sono assalita dalla paura di restare per sempre in questo stato!
Ma anche questo fa parte del processo.
Ti auguro il meglio!
change(50)

Principessa ha detto...

leggevo e mi dicevo:"ma io non ho scritto sul blog!!" e' strano ma mi sono ritrovata nella storia di un'altra persona , nella storia di una relazione,nella storia dell'abbandono ,nel lutto. quanta sofferenza, comprendo benissimo e mi rattristo e mi commuovo. il recupero e' del tutto individuale; il superamento del lutto pare impossibile e difficile,ma lentamente avvengono i cambiamenti. quella che prima era una voglia di non esserci diventa un piacere alla vita. rabbia,frustrazione,odio....quanti sentimenti si scoprono e si conoscono,sentimenti mai provati prima ;sembra che tutto il nostro essere si frantumi,si spacchi...quanta sofferenza !trascorre il tempo e sentiamo di
essere in strada ,con il nostro carico sulle spalle ,di affetti perduti ,di amore tradito...ma il tempo trascorre e il peso ..non e' piu un peso ...e' l'esperienza di vita,della nostra vita ..e ci rimettiamo nel gioco come attori protagonisti e non piu come doppiatori della vita dell'altro.
un abbraccio