domenica, maggio 04, 2008

MIO PAPA' NON MI LASCIA VIVERE ?

MIO PAPA’ NON MI LASCIA VIVERE ? Caro dottore, sono Alice, (riferimento “dipendenza, codipendenza?”), le raccontavo come ora che ho trovato un nuovo ragazzo che mi sta al fianco, siripresentino le stesse reazioni in me…le stesse che avevo con il primo ragazzocol quale sono stata 10 anni. Le raccontavo che ho vissuto dai 5 anni in poicon mio padre (ammalato –è in dialisi- e dipendente da me, che mi ha cresciutae non si è più rifatto una vita, per il quale io ero l’aria, che è in fortedepressione da anni e moltissimo da quando non vivo più con lui –due anni- enon manca di farmi sentire in colpa e di dirmi che la sua vita non ha più senso– con il quale negli anni non sono più riuscita a parlare perché avevo e hodentro un blocco assurdo- nonostante gli voglia un bene dell’anima) mentre miamadre faceva la sua vita assurda (droga, soldi, uomini, inganni…cose “losche”ti tutti i tipi che ricadevano anche su di me mettendomi in pericolo) in giroper il mondo per riapparire ogni tanto (mamma che ora invece ogni tre quattrosettimane mi viene a trovare). Le raccontavo del rapporto simbiotico con il mioex ragazzo, che mi è sempre stato al fianco vivendo tutti i miei problemi anchelui, e con quale ho iniziato a non capire più i miei sentimenti dopo diecianni, volendolo e non volendolo, non riuscendo più a capire i miei sentimentivisto che un giorno lo amavo il giorno dopo volevo scappare via. Ora sto conquesto nuovo ragazzo che viene dalla spagna per me.Ora lo sento, non sono più la stessa persona……sono stata così tanto male chesono cambiata….prima piangevo sempre quando stavo male…..ora le lacrime se nestanno tutte rinchiuse dentro di me e faccio fatica a piangere (e questo èmolto negativo perché solo piangendo riesco a buttare fuori il male che sento…efarlo passare……).Prima parlavo sempre dei miei genitori…..ora faccio fatica ma così è peggio……ho tante cose in sospeso con loro da risolvere, lo sento che è così…… mia mamma….non riesco a volerle bene…..o meglio……le voglio così tanto bene che preferisco fare finta che lei non ci sia…. E quando la vedo mi chiudo come un riccio e non riesco a dimostrarle quanto bene le voglio……come faccio ? Come faccio..? per dirle che le voglio bene dovrei dirle anche “cosa stai facendo?” “perché fai tante cose cattive?” “cosa c’è che ancora non so?” “cosa sta succedendo?” “stai bene per davvero o come al solito stai facendo finta?”“quale bugia mi stai raccontando oggi?”…….. etc etc Perchè ormai, dopoun’infanzia ad ascoltare e vivere le sue bugie, ora mi basta guardarla persentire che è successo qualcosa che io non so, che sta male, che è nei casini,ma non può dire niente.E poi…… “ma perché a volte mi hai fatto così male quando ero piccola?” “maallora non mi volevi bene?” etc etc……Tutto questo lo devo tenere ben nascosto dentro di me, ma tutte queste domandecontinuano a bussare alla mia testolina…..e io le rimando giù facendo finta diniente…….Mio papà…….devo fare finta di non sapere che non sta bene, che non è felice,che gli manco, che è depresso……..devo fare finta di non pensare alla suaespressione triste, di una tristezza lancinante, che ha quando vado via dopoessere passata da casa sua a salutarlo…..devo fare finta che starà bene ineterno e che la sua salute migliorerà e che sarà sempre al mio fianco.Con il mio ex parlavo sempre di tutto questo……mi vedeva sempre piangere esempre mi consolava…siamo cresciuti così. Quando ci siamo lasciati perdevo lapersona che avevo amato, la persona che mi aveva sempre sorretta, la personache conosceva tutto questo di me.Mi sono chiusa come un riccio…….mi sono ritrovata sola in questa casa enormepiena di 1500 ricordi (la casa dove avevo vissuto un anno con il mio ex) a tu per tu con mia mamma e mio papà che ora accorrevano perché volevano starmivicino in tutti i modi.E mentre prima c’era sempre un intermediario (il mio ex) che riusciva a fare inmodo che io mi aprissi un po’ con mio padre, che mediava un po’, ora c’ero soloio…..già non parlavo più con mio padre da tanto tempo…..o meglio parlavo sì, ma poco, pochissimo, e da mesi e mesi non riuscivo più a guardarlo in viso….mi hafatta sempre sentire sbagliata e in colpa……sbagliata se dipingevo (“cosa dipingi a fare, non sei di certo Van Gogh”), sbagliata se facevo fotografie(“cosa fotografi a fare che non concludi niente”), sbagliata se volevo stare dasola con il mio ragazzo(“e a me non pensi vero? brava brava lascia il vecchisempre solo”) , sbagliata se andavo a ballare (“non hai niente di meglio dafare”) , sbagliata se mi vestivo un po’ più da donna, magari solo perché avevolo smalto sulle unghie (“sembri una puttana come tua madre”)……in tutti i modicercava di sopprimere la mia voglia di vivere……..ma perché? aveva paura che sevivevo “da sola” le mie passioni, allora mi sarei allontanata da lui? E poi mifaceva sentire sempre in colpa, in colpa perché non stavo con lui, ora in colpaperché l’ho lasciato solo, in colpa se mia madre mi riportava a casa tardi alweek end (ma perché? era colpa mia? avevo 6 anni…avevo 10 anni….), in colpa serispondevo male ( oltre ad arrabbiarsi come un normale genitore farebbe, luistava seduto sul divano per tre giorni senza togliere lo sguardo dallatelevisione spenta e senza più parlarmi….e dopo questi tre giorni il quartogiorno veniva a dirmi qualcosa di normale come niente fosse successo). Quandoio e il mio ex andavamo in ferie partivamo sentendoci male perché diceva(“bravi bravi, si si, speriamo che un giorno non tornate che io non ci sonopiù”). E poi mi faceva sentire sbagliata…..sbagliata perché mi sono chiusa peranni in camera mia, sbagliata perché non parlavo tanto con lui, sbagliata se miconfidavo più con mia mamma che con lui, sbagliata se non convincevo mia mammaad essere puntuale quando mi riportava a casa (fino a tagliarsi i polsi ungiorno per farmi sentire in colpa, e aspettando che me ne accorgessi da sola,sempre sul divano fissando la televisione spenta).Era normale che mi chiudessi in camera mia no? Vivevo tra storie di avvocati,di presunti rapitori, di presunte persone che mi volevano fare male, di litigifra lui e mia mamma, di casini con le banche a causa di mia mamma……di lui chesi tagliava i polsi se mia mamma ritardava a portarmi a casa, di lui che stavacome un vegetale tre giorni davanti alla tv per farmi sentire la causa del suomalessere perenne (avevo 10 anni! o 6! o 12! o 15!) e la bambina più malvagiadella terra.Poi è merito suo se sono sana, se ho un’educazione, se ho dei principi morali,mi ha cresciuta e ha dato la sua vita per me! Io gli voglio un bene dell’anima!Ho passato la mia adolescenza a piangere per lui o per mia mamma! Ho passatometà del tempo con il mio ex a parlare di mio padre in camera mia.Mi ha fatto sentire sbagliata perfino con il mio ragazzo…ogni volta che parlavacon lui diceva cose come “ah…pensaci tu con lei, perché non è tanto normalesai…”, oppure “auguri, speriamo che a te vada meglio”, come per dire che luicon me non riusciva a stare e augurava al mio ragazzo di riuscire a combinarequalcosa di buono con me.L’ha fatto anche con il mio attuale ragazzo la seconda volta che l’ha visto.Eppure mi vuole un bene dell’anima mio padre!Mi ha sempre offesa…..sempre fatta sentire una scema…..scema perché nonricordavo le scadenze per l’assicurazione della macchina o perché perdevoqualcosa. Perché non sono perfetta.Infondo vivo da sola da due anni e la macchina è l’unica cosa su cui mi perdoun po’. Per tutto il resto non ho mai chiesto aiuto, e non lo voglio…..eppuremi offende sempre.E’ il suo modo distorto di farti capire che senza di lui non devo stare, chelui è indispensabile e io non sono nessuno.Poi è buonissimo di cuore, ma ha dentro questo meccanismo assurdo.Quando avevo 15 – 16 –17 anni sono scappata di casa tante volte e non sapevodove andare. Se andavo da mia mamma era peggio…. Così vagavo per ore nei postipiù impensati e tornavo. Oppure avevo scatti di rabbia verso di lui, arrivavamoa litigare così forte che io urlavo così tanto che mi facevano male le cordevocali per giorni, oppure a volte lui per vendetta staccava tutti i miei quadri(dipingo) dai muri rovinandoli e li accatastava per terra, oppure una volta hapreso tutti i fiori secchi (che io avevo seccato per anni) che c’erano in casae li ha distrutti tutti dentro ad un sacchetto…a volte interveniva il mioragazzo a fermarlo…..una volta mi ha picchiata così forte sulla testa e sullemani con non ricordo quale oggetto che avevo i lividi il giorno dopo (questoper fortuna è successo una sola volta, la seconda ho chiamato i carabinieri,avevo 15 anni)………a volte perdeva il controllo e aveva questi scatti assurdi dirabbia.E a volte per reazione io avevo la stessa rabbia verso di lui, sbattevo ipiatti sui muri e mi chiudevo in camera sbattendo così forte la porta checadevano tutti i quadri alle pareti.Non capivo cosa mi succedeva, non ricordo nemmeno, ma tutti questi litiginascevano sempre perché lui mi faceva sempre sentire male…..faceva semprel’arrabbiato, sempre l’offeso.Qualsiasi cosa facessi o dicessi non andava mai bene niente. Offendeva anche ilmio ragazzo, che era succube di lui. E quando io lo vedevo succube andavo sututte le furie. Abbiamo passato dieci anni assieme (dai 17 ai 27) sempre intre, in tre davanti alla tv, in tre al week end (nel senso che anche se soli,dovevamo sempre preoccuparci per lui, in tre ogni sera quando il mio ragazzoveniva a trovarmi).Faceva sentire in colpa anche lui. Con telefonate, minacce, parole offensive,tanto che dopo anni il mio ragazzo è arrivato un giorno a dirgli “bruttovecchio di m - ” e quasi non stava per alzargli le mani. Perché per l’ennesimavolta aveva finto di stare male per attirare l’attenzione, noi eravamo corsicome due stupidi con la macchina chiedendo aiuto anche a mia zia e mio zio(visto che eravamo a trenta chilometri da casa), e quando siamo arrivati a casa(con mia zia e mio zio già li), ci ha detto, anche al mio ragazzo, che eravamodegli s - , che di lui non ci importava niente, che la prossima volta chechiamavamo i miei zii in aiuto ce l’avrebbe fatta pagare, che prima o poi lavita gira e che prima o poi sarebbe successo qualcosa di brutto anche a noi, eche era meglio che andavamo fuori dai c - e da casa sua.Quando io e il mio ex siamo andati a vivere insieme non ci ha più fattovivere. Sempre sensi di colpa, sempre offese.Però quando le vivevo non mi rendevo conto che non erano normali…..Ora, pochi giorni fa, il dottore dell’ospedale (mio papà fa la dialisi) hadetto a mio padre che è meglio che vada da uno psicologo perché ha degli scattidi rabbia (non ha atti violenti ma una rabbia che rasenta la violenza) con lagente non normali, e voleva anche parlare con me. Io so perfettamente qualisono questi scatti di rabbia…è come se lui fosse arrabbiato con tutto il mondo,come se tutto il mondo l’avesse ferito e lui dovesse vendicarsi prima o poi eoffendere tutti.Io lo capisco…..ha dato la sua vita per me, mi ha difesa da mia mamma, daipericoli, ha avuto un esaurimento nervoso per questo, e ora la sua unica figlianon gli parla quasi più e si isola da lui…e lui non ha nessun altro, è indialisi, quasi non ci vede (ha un difetto di vista che quasi rasenta la cecità– per fortuna ci vede ancora), continua a dire che la sua vita è come quella diuna pianta….Ora il mio nuovo ragazzo vive con me (per poco, sta cercando un suoappartamento), e io non capisco i miei sentimenti verso di lui per l’ennesimavolta….oscillo tra amore e vuoto (non lo voglio più?). A mio padre ho cercatosempre di non dire che viveva con me. Lo tengo alla larga e quando mi fadomande sul mio nuovo ragazzo mi chiudo, mi arrabbio, non rispondo.Capisce perché lo tengo così alla larga?Lo tengo lontano. Mi sono creata la mia barriera attorno. Ho paura che facciala stessa cosa un\'altra volta e io non lo posso aiutare. E sto tanto male! Iogli voglio bene, tanto, ma non posso!L’altro giorno mi ha chiesto “allora avete già cenato?”, quindi alludeva alfatto che io avevo cenato in casa con il mio ragazzo, che vive con me. Io nonho risposto, mi sono innervosita. Appena tenta di allungare una mano verso lamia vita privata io alzo la barriera.La prossima domanda sarebbe: “beh possibile che non avete un po’ di tempo perme?”. Il giorno dopo in effetti mi ha detto, triste, depresso, con il corporicurvo “…VENITE a trovarmi qualche volta……”…..senza nemmeno salutarmi quandosono uscita da casa sua dopo essere andata a trovarlo da sola. Ancora sensi dicolpa…..E non posso fare diversamente. Mi sento di nuovo minacciata. Lui vavelocissimo……se lascio fare….in una settimana mi ritrovo come due anni fa conil mio ex. Sembra quasi che voglia allontanare da me un possibile fidanzato perché infondoinfondo è un rivale, perché se non ho il fidanzato allora mi ha tutta per sé.Appena mi sono lasciata con il mio ex ce l’avevo sempre addosso…..sempre li chemi voleva aiutare….ovviamente mi ha anche detto che se volevo tornare a casa laporta era aperta.Non posso farci niente……e questa mia chiusura necessaria mi fa male,malissimo……..non riesco a lasciarmi andare a niente….non posso buttarmi fra lebraccia del mio ragazzo, perché è come se avessi altre due braccia che mitirano dall’altra parte……!!Tutto questo mi fa sentire come in una gabbia….non posso vivere liberamente, ese vivo mi sento in colpa…..quando ho presentato il mio nuovo ragazzo a lui misentivo malissimo, mi sentivo come una bambina di 3 anni che presenta a suopadre il suo fidanzato di peluches, insomma mi sentivo come se mio padrepensasse già che anche questa storia non durerà, perché io non me la merito,che finalmente può parlare con il mio nuovo ragazzo visto che io non lo capisco(era questo l’atteggiamento che teneva con il mio ex), che invece con lui potràfar capire il suo dolore e la sua solitudine….lui non mi fa sentire una donnache gli presenta il suo uomo, mi fa sentire una bambina appena nata.Mi sento in una gabbia dove gli uccellini invece di essere due (io e il mioragazzo) sono tre. Un rapporto a tre, un caos.Quando gliel’ho presentato avevo tutto il corpo che gridava all’impazzata, misentivo come ricatturata dentro ad un vortice che non so gestire. Perché da un lato ho voglia che lui lo conosca perché sono orgogliosa di lui,dal’altro mi sento come se lui pensasse che comunque io sono una poveretta equindi la nostra storia non durerà. Con il mio ragazzo non ho quasi mai parlato di tutto questo, ma ieri l’hofatto……perché era come se mancava un pezzo….è inutile che a lui io facciavedere solo io mio lato bello, felice, allegro, matto, nervoso, duro,spontaneo, sensibile, se non conosce anche quello triste e tutto quello che stadietro.Mi sento sempre insoddisfatta della vita…….sempre che non so cosa mi manca peressere felice……sempre che sento che ho un buco dentro che deve essere colmato enon so da cosa.Ecco, probabilmente ho un conto in sospeso con il passato e finchè non riparoquesto, allora ogni tanto avrò sempre la voglia di fuggire via in qualcheviaggio e magari dirò che voglio andarci da sola per ritrovarmi…….. in realtànon devo ritrovare niente, devo solo accettare tutta una serie di cose che misono successe e che ho vissuto e di affetto che mi è mancato e trovare unaspiegazione.E vorrei tanto un giorno sentire qualcuno che mi dica: ALICE, FINALMENTE, NONCI SONO PIU’ PROBLEMI.Tuo papà è felice, non ha problemi psicologici, non l’hai abbandonato tu, nonsta male, tua mamma è serena e quindi tu stai tranquilla e sentiti felice.Ho regalato la scorsa settimana un cagnolino a mio papà, dopo anni mi sonodecisa, penso gli faccia bene, lo aiuti in tutti i sensi.Probabilmente ho regalato il cane a mio papà più per placare i miei sensi dicolpa che per farlo felice. Ma quanto tempo impiegherà per rinfacciarmelo?Poco, pochissimo, già mi ha detto che “così non penso più a lui”.Ho sempre pensato, finita la storia con il mio ex, che quando avrei incontratoun nuovo ragazzo, che non sarebbe stato necessario raccontargli queste cose delmio passato con i miei genitori.Che il passato era passato e finalmente potevo cominciare una nuova storiasenza questo peso.Invece no!Una volta ho letto una frase bellissima che diceva: “la storia d’amore piùbella è quella che nasce su un treno, nel quale tutto il passato è lasciato indietro e quello che conta è solo il viaggio”.Ma come si fa? E, in tutto questo, io non capisco più niente dei sentimenti che provo per ilmio ragazzo, vedo che non sono capace di sentirmi bene se vivo con lui, misento ingabbiata….c’è qualcosa che non và…..E con mio papà non so cosa fare….scappare per il mondo non serve a niente…..èlui che non mi lascia vivere o sono io che non sono capace di capirlo? Ci provo in tutti i modi, gli dimostro il mio volergli bene a tentoni ma poi mi ritironel guscio perché lui mi investe di sensi di colpa e non mi lascia più……..nonposso mai vivere libera….mi sento sempre la mente obbligata ad andare a lui….del resto ha solo me! (e ha dato tutto per me) Grazie, Alice.. scusi per il "papiro"....
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Salve dottore, sono sempre Alice, già pubblicata con la mia testimonianza che lei ha chiamato "dipendenza, codipendenza?". Rifletto spesso su tutto questo che ruota attorno alla dipendenza...in particolare al mio caso...se di dipendenza si tratta. Ma quando un rapporto d'amore è basato sulla dipendenza, è comunque amore o un sentimento distorto e basta? Io ho al fianco un ragazzo buono, non malvagio, con il difetto (forse) di essere dipendente anche lui, ma il suo amore per me non è in discussione. Eppure un giorno lo amo alla follia, un giorno non so cosa provo, un giorno lo voglio al mio fianco a coccolarmi, un giorno vorrei scappare via, un giorno sono felice con lui, un giorno sento che non lo voglio più. Mi ritengo una persona "intelligente"..che ragiona, che riiflette, che sa essere obiettiva e anche dura con se stessa più che con altri, ma allora, mi dico, com'è possibile che non riesca a capire cosa c'è dentro di me? non capisco i miei sentimenti? questa cosa chiamata dipendenza è così forte da non farmi più comprendere cosa sia l'amore e se amo la persona che ho al fianco? o se l'ho mai amata? o forse è paura di amare? sò di essere terrorizzata dalla paura di soffrire, dal tradimento, dalla gelosia. ma tutto questo può sconvolgere così tanto il mio cuore da non comprenderlo più? e più ci ragiono sopra meno capisco? dicono che il cuore ha ragioni che la ragione non conosce...e allora perchè i sentimenti verso il mio ragazzo (se ci sono) non sono più forti delle congetture della mente? E' solo una riflessione, ancora non trovo chiarezza dentro di me.... mi dico "il problema sei tu Alice, non lui! ". Grazie, Alice

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