mercoledì, giugno 13, 2007

SCELGO SEMPRE E SOLO UOMINI PROBLEMATICI


Gabriella N° di riferimento: 516618972 Età: 37 Sono figlia di immigrati calabresi, un padre sempre assente per lavoro, una madre casalinga che tra quattro mura, ha tentato di mantenere le tradizioni della sua terra. Docile da bimba, ribelle da adolescente una volta acquisita la mancanza di identità in una famiglia dove ero “l’ultima ruota del carro”, in competizione con un fratello a cui tutto era riconosciuto in quanto maschio, ho abbandonato gli studi e sono andata via di casa all’età di 19 anni. Dapprima “installata”, suo malgrado, a casa del fidanzato del momento, in seguito alla fine del rapporto, in una casa mia, dopo un breve riallaccio dai miei durato appena 9 mesi a causa della prepotente invadenza di mia madre. Mi sono per così dire “fatta da sola”. Dapprima ottenendo un lavoro deprimente ma sicuro, poi cercando amicizie con persone sempre più grandi di me, gratificanti per l’apprezzamento che riscuotevo ma anche per l’insegnamento che ricevevo. A 37 anni, faccio un bilancio della miavita e ciò che risalta è l’amicizia. Amicizia a me negata nell’infanzia per il rifiuto che mia madre stessa ha avuto per questa terra, la Liguria. Amicizia che mi ha permesso di rivelare le mie qualità e di ottenere, per merito, un impiego statale. Ma gli affetti rimangono un disastro. Tutte relazioni serie,più o meno lunghe, ma irrimediabilmente terminate quando mi ritenevo esasperata. Sono persino andata da uno psicologo della ASL (non posso permettermi una terapia privata) che però ha dimostrato evidente disinteresse affermando che “anche io ho bisogno di essere” ascoltata. Da tutti, anche dallo psicologo, vengo etichettata come “una con le palle”. Peccato sia una condizione dapprima affascinante, poi scomoda per il fidanzato di turno. Si immagini lo shock provato trovando, per puro caso, il sito sulle dipendenze affettive. Sono rimasta senza parole, stralunata ancora oggi….. mi ci riconosco in tutto. Io, donna “con le palle”, assolutamente affamata d’amore, alla continua ricerca di prove, conferme, tutti uomini problematici da salvare, assoluto disinteresse per uomini normali, semplici, gentili. La mia ultima relazione parla di un uomo che si è presentato come separato, con due figli, ottimo rapporto con la ex convivente, la voglia di rifarsi una vita perché i figli sono importanti ma non sono tutto. Si è rivelato come un uomo che ha avuto il coraggio di rivelare ai figli la separazione dopo 7 mesi che era con me, presente con loro a colazione e a cena, una ex convivente presente ancor oggi in sua bocca come “moglie”. Lasciata sotto mia pressione perché qualcosa di di storto cominciava a prendere vita, ne è uscita la sua paura di non volermi dare un figlio quando arriverà il momento, vista la mia età, quando forse irrimediabile per me. Le evito le successive fasi in cui lo cerco, con dignità, ma sempre con l’intento di salvarlo. Poi la luce, quanti segnali non ho voluto vedere, quanta paura di essere abbandonata. Ho bisogno di sapere come fare ad uscirne….Sapesse quanti libri ho letto, da De Mello al Dalai Lama, dallaNerwood a Morelli, Osho, Cohelo, Giulio Cesare Giacobbe…. Sicuramente mi hanno lasciato qualcosa ma continuo a scegliere sempre e solo uomini eccentrici e problematici. Cosa mi consiglia? Non posso permettermi una terapia privata…purtroppo. Grazie comunque per avermi letta. Gabriella.


Innanzitutto lei, implicitamente, descrive la possibile 'terapia privata' come risolutrice del suo problema a differenza di quella all'interno di una struttura pubblica che sarebbe meno risolutrice, se non di serie B. Niente di più sbagliato. Esistono 'bravi' professionisti nelle strutture pubbliche, come 'cattivi' professionisti nel settore privato, e viceversa. Proprio questo suo vedere 'nero o bianco' potrebbe essere la causa dei suoi 'blocchi' affettivi. Non basta solo leggere libri o fare terapie di vario genere, bisogna, lentamente e dolorosamente, cambiare anche il nostro modo di pensare ed agire, a partire dalle piccole cose. La saluto con un aforisma su cui riflettere:

'Ciò che può essere fatto con poco, invano viene fatto con molto' Occam.

Saluti

Nessun commento: