mercoledì, settembre 23, 2009

SUICIDIO D'AMORE

Non so se il mio caso rientri nei casi qui trascritti ma ho decisamente bisognodi raccontarlo. Qualche anno fa, esattamente 5 anni fa, o forse anche 6 eroinnamorata di un ragazzo.Questo ragazzo era davvero bello e la nostra storia praticamente paradisiaca. Certo in realtà avevamo seri problemi di comunicazione, dovuti essenzialmente al fatto che entrambi avevamo un carattere forte ed eravamo restii a lasciarprevalere il punto di vista di uno sull'altro.Gli dissi che era una bellissima persona e che era il migliore per mettere suuna famiglia, ma lui cominciò ad avere atteggiamenti molto strani, a usare stratagemmi invece che parlare con me, per farmi fare le cose. Un giorno midisse chiaramente che gli sembravo una persona troppo instabile per fare deiprogetti. Dulcis infundo, quando iniziai a lavorare, le cose precipitarono. Ionon collegai la cosa alla nostra relazione perché, preso atto dei suoi atteggiamenti, lo avevo già lasciato, ma la mia famiglia temeva che io desiderassi davvero un figlio e che io non fossi abbastanza matura da usare contraccettivi (probabilmente convinti dalle sue argomentazioni sulla mia instabilità) e probabilmente anche a causa del mio basso reddito, mi fece mettere, a mia insaputa una spirale.Nel frattempo io e questa persona abbiamo smesso di sentirci, e io davo perscontato che fosse ormai una cosa vecchia e dimenticata, e anche se ammettevo ame stessa che non avevo avuto più storie importanti da quel momento, noncercavo certamente di ravvivare un rapporto che mi aveva fatto molto male elasciata umiliata. Cercai di ricontattarlo quando conseguii la laurea, perchémi sentivo infine in grado di dimostrargli che non aveva di fronte una persona poi così instabile, ma mi fu detto che nel frattempo si era sposato ed avevaavuto un bambino con un'altra.La cosa mi ferì ma ci passai sopra a cambiai città, sperando di mettere a frutto la mia laurea. Ma la presenza di questa persona non mi ha mai lasciata, lo vedevo sbucare neilocali in cui uscivo con gli amici, o passare davanti alla mia finestra lamattina (sto parlando dell'anno scorso). Insomma una tragedia. Io stavo moltomale quando lo rivedevo e continuavo a chiedermi per quale motivo fosse lì difronte ai miei occhi, quando in realtà aveva una famiglia a cui dedicarsi. Hopensato di scappare ancora più lontano, e sono andata in olanda a fare unmaster ma, spiacevolmente questa occasione di approfondimento professionale mi ha anche permesso di riconoscere molto degli stratagemmi, puramente informatici, con cui lui mi ha tenuta sotto controllo per tutti questi anni. Inoltre ho scoperto della spirale. La mia reazione è stata di sconforto totale. Se ora penso al suicidio è perchè mi rendo conto che sono anni che le mie decisioni non vengono rispettate e che lui imperversa sulla mia vita e sulla mia famiglia con un ascendente molto più forte del mio. Ora i miei familiari, stufi del mio stato depressivo che dura da mesi, stanno forzando la mano per farmi togliere la tiroide. La cosa mi fadavvero stare ancora più male, e pensare che l'unica via d'uscita da questa spirale di dolore in cui poche parole pronunciate 5 anni fa alla persona sbagliata mi hanno catapultata, sia il suicidio. Ogni volta che provo a parlarec on loro della faccenda mi danno a mia insaputa degli psicofarmaci.Oramai sono sfibrata e sfinita.Ho bisogno di aiuto, lei dott. Cavaliere può darmi una mano? Indicarmi qualcuno da chiamare?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mio Dio! Quello che la tua famiglia ti sta facendo è allucinante! O_O Devi assolutamente chiedere aiuto a qualcuno, cerca in internet se nella tua città c'è qualche associazione per le donne maltrattate o consulta uno psicologo al più presto e fatti consigliare.
Il problema maggiore seccondo me è la tua famiglia.... Ce la farai a stare meglio ma devi chiedere aiuto.
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