mercoledì, agosto 21, 2013

SONO L'ETERNA SECONDA


alena Età: 40

Ciao, dopo un brutto periodo di depressione dovuto al fatto di essermi lasciata con il mio fidanzato che frequentava da tempo un'altra ragazza, decisi di riprendermi la mia vita e una sera, mentre ero a passeggio da sola, incontro un ragazzo che con molta gentilezza m\'invitò a prendere un caffè. Non sò perchè ma  mi dava sicurezza e accettai:da quel caffè sono passati 12 anni. Era impegnato ma non diedi molta importanza alla cosa all\'inizio. Con il tempo mi accorsi che così non era ma non sono mai riuscita a chiedergli di scegliere o di farlo io stessa, arrivando al giorno del suo matrimonio! Ci siamo rivisti pochi giorni dopo e in quell'occasione ho fatto il peggior errore che potessi fare:essere la seconda...
Con il tempo ho imparato a sopportare l'evoluzione della sua nuova vita sperando sempre che ci ripensasse ma così non è stato anche perchè non credo ne sarebbe capace per carattere è nè che l'abbia realmente mai voluto fino in fondo. Malgrado ciò, non mi sono mai sentita come un\'amante perchè sò che mi vuole molo bene ma iù passa il tempo e meno riesco ad accetare tutto il peso di questa situazione. Mi sono sposata anch'io ed il giorno del mio matrimonio ci siamo visti, quasi senza parlarci, come i giorni precedenti al suo di matrimonio.
In chiesa il mio pensiero era sempre lì, pensavo a cosa facesse o se si sentisse come me qualche anno prima.
La mia vita non è come la immaginavo:svegliarmi vicino alla persona più importante per me, avere un bambino che "ci" somigliasse e tanto altro. Mio marito è una brava persona che a volte mi guarda e dice "vorrei sapere a che pensi ...pensi sempre".
Dopo 12 anni mi chiedo il motivo per cui le persone si facciano influenzare dagli altri o da quello che possano pensare delle nostre azioni \"pazze\" e, potendo tornare indietro, almeno una volta glielo chiederei di scegliere me.
Io gli dico che gli voglio bene ma la verità è che c\'è molto di più perchè non c\'è un solo momento del giorno e della notte in cui lui non sia nei miei pensieri. 
Penso di aver perso un pezzo di me quando l'ho incontrato ma in questi giorni la rabbia non mi permette neanche di rispondergli al telefono e per la prima volta da quando lo conosco, mi sento veramente arrabbiata con me stessa e con lui.
Gli altri mi vedrebbero come la cattiva che ruba il marito di un'altra ma il bene che gli voglio non glielo potrei spiegare:non è una bella posizione quella di chi vuol bene e non lo può dire.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Madame Bovary non è solo un personaggio. La realtà a volte sembra troppo banale e ci si inventa altro.
Ma sempre invenzione è.
E.

Anonimo ha detto...

Perché non hai mai osato di dirgli ciò che provavi per lui, magari prima di sposare tutti e due un'altra persona. Comunque potrebbe anche essere un amore fondato sull'immaginazione che ha poco a che fare con la realtà. Dovreste parlarne una volta per tutte, confrontarvi...spesso ci rifugiamo in amori impossibili per evadere una realtà fatta di quotidianità e poca poesia. Comunque mi piace la tua storia...mi ricorda un po' 100 anni di solitudine di Marquez.