venerdì, luglio 03, 2009

POI E' ARRIVATA LEI

Tancredi Età: 33 Dopo 13 anni di relazione con una mia coetanea (5 dafidanzati, 5 di convivenza e quasi tre di matrimonio) nei quali le sono stato assolutamente fedele (nei fatti se non nei pensieri) dieci mesi fa hoincontrato, in un'altra città, una ragazza della quale mi sono innamorato, in modo passionale e romantico assieme, ricambiato. Dopo circa due mesi di telefonate, lettere e romanticherie varie (lei sapeva fin dall'inizio della mia situazione e ha tentato debolmente e senza successo di evitare che lanostra storia iniziasse senza che prima finisse il mio matrimonio), e dopo dueincontri nei quali abbiamo girovagato in due città neutre, sono stato da leiper pochi giorni durante i quali abbiamo fatto l'amore come mai l'avevo fatto nella mia vita. Tornato a casa, sconvolto dalla paura di perdere l'altra chemi aveva messo di fronte a un aut aut, ho detto tutto a mia moglie e me ne sonoandato di casa, molto confuso. Il senso di colpa era tremendo, la sofferenza dimia moglie spaventosamente insopportabile ed era grandissimo il terrore diperdere tutto quello che avevo costruito per una storia incerta e per unapersona che desideravo da morire ma che sostanzialmente non conoscevo e che incuor mio giudicavo per il suo comportamento moralmente non ineccepibile (da chepulpito). Da quel momento è cominciato il mio calvario, e quello delle duepersone che ho coinvolto con la mia pusillanimità. Alla nuova fiamma promettevomari e monti, una separazione imminente, la certezza di voler stare con lei; amia moglie, con la quale non convivevo più, chiedevo tempo per capire davvero imiei sentimenti e uscire dalla confusione. In realtà, all\'inizio, neanchetroppo inconsciamente la tenevo di riserva nel caso con l\'altra fosse andatamale, agendo sempre basandomi su calcoli e strategie, la mia più grande pauraessendo quella di restar solo. Con la nuova fiamma mi vedevo ogni venti giornicirca, passando periodi di una o due settimane e da lei, nella sua casa, nellasua città. Un\'intesa sessuale e di atteggiamento nei confronti della vitaassoluta, come vivere in un bel sogno. Abbiamo viaggiato assieme e hoconosciuto parte della sua famiglia. Abbiamo parlato quasi da subito di figli evita assieme, e io ne ero entusiasta, ma rimuovevo la presenza di mia moglie,il cui pensiero puntualmente si ripresentava e per la quale provavo un affettoe una tenerezza dolorosi. Ho smesso di lavorare (svolgo un'attività intellettuale) e tutte le mie energie, quando non ero con l\'amante, venivanospese per pensare e ripensare a che cosa fare: tornare a casa o separarmi elanciarmi in una nuova vita? Non riuscivo né a capire se amavo ancora miamoglie né a fidarmi totalmente dell\'altra persona, che nel frattempo siinnamorava sempre più di me. Dopo qualche mese di attesa mia moglie, distrutta,mi ha detto di non poter più sopportare le mie titubanze e mi ha comunicato divolersi separare. La mia reazione è stata un attacco di panico tremendo e lapreghiera infantile di non lasciarmi, la promessa di lasciare l'altra e dicambiare tutto. Ho iniziato ad assillarla con chiamate, messaggi, richieste diperdono, assicurazioni sul fatto che l'altra non c'era più. In realtà, l'altra c'era ancora, ed era ignara di tutto questo. Con varie scuse nonandavo a trovarla ma ci sentivamo per telefono continuamente, io assicurandoleil mio amore e lei sciogliendosi sempre più. Ora, almeno in apparenza, era leila ruota di scorta, nel caso mia moglie non volesse saperne di tornare assiemea me. In realtà la mia confusione interiore aumentava di giorno in giorno, edero sempre più esausto della situazione da me creata. Dopo circa due mesi l'atteggiamento di mia moglie è leggermente cambiato e io, con estremadifficoltà e senza troppa convinzione ho tentato di lasciare l'altra, che ha avuto come prevedibile una reazione di grande sconforto. Da quel punto inavanti (è passato da allora circa un mese) ho smesso di basare tutto sullebugie e ho preso tempo con entrambe per chiarirmi dentro, vivendo un'angoscia tremenda, in una costante indecisione. Questi i fatti, più o meno, cheindicano, in superficie, un grande infantilismo mio. Il problema però è moltoprofondo per me. Quando mi misi con mia moglie, diciannovenne, ero molto insicuro dal punto di vista delle mie prestazioni sessuali e temevo di non essere adeguato (prima avevo avuto solo un rapporto completo abbastanza fallimentare); insomma avevo una grande paura del sesso. Mi aggrappai a lei (che era ancora vergine) come a un'ancora di salvezza, e pur desiderandola molto ebbi il primo rapporto con lei dopo vari mesi. Complice forse la sua inesperienza e un difficile rapporto di lei con il proprio corpo, per moltotempo ho vissuto la nostra sessualità con ansia peraltro ingiustificata (dopoqualche tempo i rapporti sono diventati più che soddisfacenti per frequenza equalità). Anche dopo molti anni una certa ansia da prestazione è però semprerimasta, per quanto molto affievolita. Se non ho avuto altre esperienze, temoche forse sia stato anche per la paura del fallimento. Poi è venuta la convivenza, poi il matrimonio. Una simbiosi totale, fatta anche di isterie e difrustrazioni (soprattutto sue), tra due persone che hanno condiviso tuttosempre in presenza l'un dell'altro (studi, viaggi,amicizie). Una simbiosi dove l'amore, per quanto mi riguarda, si è probabilmente a un certo puntonascosto da qualche parte, e nella quale ho iniziato a essere sempre piùdistratto dal fascino di altre donne, non arrivando mai al dunque. Poi è arrivata Lei ed è stato come se una diga crollasse e un fiume iniziasse finalmente a scorrere. So che potrebbe farmi felice ma mia moglie c'è sempre,e perderla definitivamente mi sembra insopportabile. Aiuto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che dirti... mi ritrovo per certi versi nella tua situazione. Problemi simili con mia moglie e anche io ho "toccato il cielo con le mani" quando ho conosciuto un'altra persona.... Con la complicazione che siamo entrambi sposati e con figli!!!! Ora lei, pur continuando ad amarmi, ha voluto troncare (sono passati più di 3 mesi ma è come se fosse ieri..) per paura di distruggere la sua famiglia. Io non trovo pace e con mia moglie va una schifezza... siamo vicini alla separazione.
Non sono ancora arrivato ad una conclusione, anche se - quando ci propensi a "sacrificarsi" per loro.
Tu comunque devi decidere, anzitutto per te e poi per queste due donne, non puoi continuare così. Prendi una decisione e seguila. Auguri, Ciccio.