domenica, aprile 20, 2008

RELAZIONE CON UOMO PIU' GIOVANE

nadia Età: 56 Cercherò di essere sintetica.cinque anni fa ho iniziatouna relazione con un uomo più giovane di 13 anni.mi aveva corteggiata per moltimesi,ma io facevo finta di non capire perchè era sposato ed io uscivo daun\'altra storia molto dolorosa e lacerante. sia come sia,la storia ècominciata. io,separata da diversi anni, l\'ho presa con volutaleggerezza,ma...col tempo mi sono innamorata. grosso guaio,visto che lasituazione era molto \"sofferente\":una delle sue due figlie era gravementeammalata. ma iltempo ci ha portato ad una sempre maggior unione. si è creataintimità,confidenza, amicizia e il rispetto e stima reciproci si sonoconsolidaiti. dopo due anni di amore vissuto intensamente,ma solo tra lequattro mura di casa(vivo da sola),la figlia malata è morta.son certa che nonci sia bisogno di dire cosa ha provato il \"mio lui\" e nemmeno cosa ho provatoio.sono quegli avvenimenti che ti mettono di fronte al senso della vitae....non lo trovi. la nostra relazione è continuata e,col tempo,si èulteriormente consolidata.pio, però, io ho cominciato ad entrare in crisi: misono resa conto che la malattia della figlia era una sorta di alibi per me: senon faceva una scelta di separazione era per sua figlia non perchè io nonmeritavo di essere amata veramente!!!perciò ho cominciato ad avanzare qualcherichiesta,come, ad esempio, di uscure a cena qualche volta.lui aveva paura diessere scoperto dalla moglie, ma,a quel punto,le sue paure non avevano piùgrosse giustificazioni per me: dopo tanto tempo ritenevo di aver dirittoanch\'io ad un\'amore alla luce del sole. l\'ho lasciato, ma lui mi ha cercatadisperato dicendo\"non è giusto che dio prima mi tolga una figlia e adesso mitolga anche te!\" finale, tutto è continuato più o meno coma prima. ma la miasofferenza è via via aumentata:mettevo in discussione i suoi sentimanti edecidevo di lasciarlo senza, però, riuscirci. così ho iniziato una terapia conuno psicologo (negli anni passati ero più volte ricorsa ad aiutisimili).ovviamente è venuto fuori che il mio disagio daveva ricercarsi nelrapporto con i miei ganitori, con mia madre in particolare. lo psicologo mi haportato a pensare che il fatto che non mi sentissi amata non era un datooggettivo ma soggettivo perchè era frutto di un mio pre-concetto trasmessomi dauna mancanza d\'amore percepita in età infantile. insomma, LUI mi amava edovevo imparare a crederci. così,un po\' per la terapia,un po\' per ledimostrazioni d\'amore di LUI,la mia autostima è cresciuta e sono riuscita avivere con maggior serenità il periodo successivo. ma gli anni passavano e ionon vedevo progetti per noi due, così l\'agosto dell\'anno scorso,quando LUIera in vacanza, ho voluto chiudere. LUI, disperato, ha parlato con lamoglie(per la seconda volta, in verità!) ed hanno litigato di brutto(questavolta lei ha reagito!).cosa sono stati i mesi successivi, non lo rammento benenemmeno io, so solo che la relazione è continuata e che l\'amore non sembravaper nulla appannato. fatto sta che a febbraio ,dopo un mesetto di bisticci trai coniugi e continue minacce da parte di LUI di andarsene da casa, la mogliegli ha detto che era della stessa idea e lo ha accompagnato(assieme allafiglia) in un mini dove LUI vive tutt\'ora. a questo punto tututtidiranno\"bene,l\'amore ha trionfato!!\", e, invece no! da quel momento LUI èentrato in panico totale.le telefonate che prima erano 6 o 7 al giorno,sonodiventate una, stentata.\"ho perso tutto\" mi ha detto più volte rivolgendosi ame come ci si rivolge ad un\'amica senza considerare che sono ,anche, la suadonna.ho capito che non era amore verso sua moglie(come tante volte ho temuto)ma la paura di perdere la sua \"identità\". ultimamente i nostri rapporti sonotornati ad essere più frequenti e confidenziali. mi ha anche presentato a suasorella, ha dormito da me più volte e, quando sistemerà l\'aspetto patrimonialedella separazione,ha in progetto di comperare casa per sistemarsi piùdecorosamente. ora è andato in vacanza con la figlia ,anzi è tornato propriooggi. almeno credo, visto che non mi ha ancora chiamata!!!l\'unica amica che miè rimasta,ma che vive molto lotano,in un\'alta città( le poche altre le hoallontanate tutte perchè continuavano a dirmi che LUI mi prendeva in giro e cheera un vigliacco)mi ha fatto notare che la cose sono cambiate, e di molto, nelgiro di quest\' ultimo anno e ancor di più nell\'ultimo mese. chi mi legge sichiederà perchè io stia scrivendo in questo forum. la risposta è semplice: nonmi sento amata. sento di aver dato tanto a quest\'uomo da essermi in qualchemodo \"esaurita\". gli ultimi mese sono stati pesantissimi:sentre LUI chediceva di voler riavere ciò che aveva prima,la sua famiglia, vederlo cambiarecompletamente(da disponibile e gentile a narcisista con tono arrogante),è statolacerante e solo il grande amore che provo mi ha sostenuto e dato la forza distagli vicino comunque. non mi chiama più \"amore\", alla mattina non sono piùla prima persona a cui telefona, pur avendo tempo non ne passa con me che poco.è sempre fuori con amici, si è fatto un tatuaggio e si depila braccia e pettodisinteressandosi completamente del fatto che a me queste cose non piacciono.io,alla mia età , capisco che ciò non ha importanza, che è importante che LUIsi senta a posto e libero di fare le scelte che vuole. sono grandi cambiamentiper un uomo che ha fatto semper tutto ciò che voleva la moglie,ma....io non imsento considerata. mi pare di aver capito troppo, di aver sbagliato ad averequesta empatia, di aver provato troppo spesso una sorta di tenerezza per unuomo che non sa molte cose perchè culturalmente poco preparato e sofferente di un'infanzia non proprio felice.avrei bisogno di maggior considerazione, di gesti d'affetto,vorrei sentirmi un po' protetta e capita ed, invece, sefaccio vaghe richiese di maggior attenzione,ottengo il contrario come se LUI non si sentisse approvato. al contrario, ultimamente è LUI a criticarmi spesso,cosa che non aveva mai fatto. mi sento letteralmente "esaurita" e quando sono così comincio a dare i numari. a parte il fatto che mi prende lo stomaco, il dolore che mi viene dalla convinzione di essere soltanto oggetto sessulale, mi provoca attacchi di panico.gli ho mandato un sms invitandolo a chiarirsi qualesentimento perova per me e il risultato è stato che non si è fatto più sentireper quattro giorni. così mi sono convinta di aver sbagliato, di averlo perdutoe se continuo così lo perdo davvero. so che la sicurezza la devo trovare dentrodi me, ma.....non ci riesco se LUI non mi dà una mano. mi sento scontata perLUI e questo mi fa male. vorrei sentirmi unica e invece mi sento più chesostituibile.cerco un consiglio per non rovinare tutto. dentro di me so che mivuole un gran bene, ma non è questo che voglio, non mi basta. l\'amore èun\'altra cosa, o mi sbaglio? non mi voglio accontentare perchè \"tutti irapporti finiscono così\". credo di poter dire che non vedo in LUI il rispettoche vorrei sopattutto per i miei sentimenti.non lo voglio \"a tutti icosti\",,mi voglio vedere liberamente scela, giorno per giorno così come hoscelo LUI anche nei momenti più difficili. so che altri ne verranno,sono ingioco ancora molte faccende(vedi separazione ecc.), ma questa volta ho bisognoio di essere sostenuta ,però, allo stesso tempo, so che se glielo chiedessichiuderebbe subito con me. non sarebbe in grado di sostenere una \"rompi....\"accetto consigli utili per non rovinare tutto e per poter recuperare l\'intesache c\'era tra noi. non sono stato proprio sintetica, ma più di cinque annitravagliati non sono facili da raccontare in breve. grazie a tutti e al dottorese mi portà rispondere.

NON ACCETTO LA SOLITUDINE

soloamore Età: 56 Negli ultimi miei anni ho dovuto affrontare la vita in solitudine. Non riesco a viverla sto male dentro di me non riesco ad accettarla. Ultimamente una storia affettiva mi ha letteralmente sconvolta lasciandomi nella confusione più totale. Sono stata violentata psicologicamentee adesso mi trovo in un tunnel dove non entra più luce. La consapevolezza della vita che va avanti che piaccia o no mi fa star male perchè a me non piace più.Ho perso la stima di me non mi sento motivata più in niente... mi sento il nulla. Lavoro, e non ci sono, mangio ma non mangio, dormo ma non dormo..... Che sarà di me se non riesco a ritrovare la pace interiore per stare bene con me stessa? Come devo fare per ritrovarla? Non lo so non ci riesco, i giorni passano e il tarlo in testa è sempre presente e mi lacera dentro. Vorrei un aiuto per capire cosa devo fare o cercare di fare per ritornare ad essere quella che ero e vorrei ritornare. Se devo continuare a vivere devo ritrovare la pace in me, la stima.... il sorriso!

POTRO' MAI RECUPERARE CON LEI ?

Nico Età: 38 Salve. A luglio 2007 iniziai una relazione con una donna di 43 anni, io 6 di meno. Lei ha sempre avuto relazioni con persone piu'giovani, io sostanzialmente con persone piu' "mature". Mi ha lasciato dopo 6mesi. La contattai per un progetto musicale mai decollato. Lei, con la mia inaspettata presenza si riprese dalla morte della nonna, persona a lei molto cara, si riprese dalla fine di una storia di 5 anni, ricomincio' a mangiare, a dormire, a suonare il pianoforte dopo un'inattivita' di ben 11 anni!! Dopocirca 20 gg dalla nostra unione diceva che mi voleva gia' troppo bene e tante altre belle e forti frasi che mi facevano ben sperare per la relazione. Un mese dopo ci fu la prima crisi.. una sera arrivai ad un appuntamento con circa 10 minuti di ritardo e lei espresse la volonta' di tornarsene a casa e dopo mille mie domande senza risposta se ne ando'. Le due succesive settimane furono un inferno. Mi diceva che ero egoista come tutti gli uomini e che forse era meglio che si rimanesse amici in quanto mi voleva bene ma forse non mi amava. Chiesi se il "problema fossi io" e lo chiesi spesso in 6 mesi. Mi venne detto che in me non c'era niente che non andasse, ne di fisico ne di comportamentale..ilproblema era "lei". Lei che era diventata arida, che non sapeva piu' cosa volesse dire amare, che si riteneva brutta (una bellissima ragazza!!), quasi vecchia, instabile e precaria sul lavoro e nei sentimenti, che non sapevasuonare (assolutamente falso!!suonava benissimo) e chi piu\' ne ha piu\' nemetta. Dunque instabile e insicura e con poca stima di se. So\' per certo cheil tutto e\'dovuto ad una carenza affettiva in eta\' infantile e oltre.. Sisposo\', perse un bambino, si separo\', perse la liquidazione di suo padreusata per ristrutturare la casa che tenne l\'ex marito. Fini\' in depressionecon crisi periodiche. Una di queste fu la causa di separazione da un compagnosuccessivo che dopo sei mesi di crisi la mando\' via. Io per dimostrare che alei ci tenevo, che non ero come gli altri, rimasi al suo \"capezzale\" fino ache la storia sembro\' ripartire. Pensava a me, a noi, chissa\'.. non avevaperso la speranza.. mi voleva bene...tanto. Mi diede le chiavi di casa,convivemmo per un po\', facevamo la spesa insieme, mi insegno\' lamacrobiotica, suonava per me, mi curo\' quando stavo male, mi fece conoscere isuoi amici, mi dedico\' una poesia d\'amore di Neruda. Chiesi se mi amasse e mirispose di si! Pensavo ce ne fosse abbastanza per essere felice.. Ma a questoalternava crisi frequenti, si chiudeva in se stessa, non proferiva parola, sivedeva che teneva tutto dentro. Mi disse che aveva bisogno dei suoi spazi, chenon c\'era bisogno che tutti le notti andassi a dormire da lei se non civedevamo tutto il giorno perche\' cosi non potevamo relazionarci. Rivelo\' allasua amica che ogni tanto vedermi nel suo letto le metteva ansia.. a volte a mediceva che era bellissimo svegliarsi e trovarmi li. Io le piacevo, poi non lepiacevo, prima mi amava e il giorno dopo no, a volte mi vedeva con piacere avolte no. Come curava me, diceva, poteva curare un amico.. le crisi eranotante.. mi aveva detto ti amo perche\' glielo avevo chiesto io.. ecc.. Ad untratto tutto e\' risultato insufficiente e mi ha lasciato dicendo che noneravamo fatti per stare insieme, che aveva provato una storia con me e non eraandata, che si e\' sentita sotto pressione in quanto io sono molto sicuro di mestesso ecc... Premetto che sono cosciente solo adesso di essere statoaffettivamente dipendente da lei e con una spiccata codipendenza(ho dato il mioamore in quantita\' industriale, nella mia vita c\'era solo lei) che credo leiabbia sentito come una responsabilita\' troppo grande da sostenere, lei cheaveva paura di rimettersi in gioco. Io so\' che ho sbagliato parecchio, un rullo compressore che non ha saputo capire i suoi bisogni e godere di quantopoteva darmi. Non capivo il perche\' dei suoi atteggiamenti e li vedevo comeuna forma di non amore nei miei confronti e la riempivo di domande. Inoltreella accettava di frequentare come amica un ragazzo piu\' giovane di 15 anni,figlio di una sua amica e coetanea. Lui era innammorato di lei gia\' da due anni e lo sapeva, ma mi aveva detto (e non solo a me) di aver chiarito con luiche non poteva dargli amore.. ma questa persona spuntava sempre incorrispondenza delle nostre crisi. Sosteneva che non le piacesse per niente, madopo un mese dalla nostra separazione lei ha iniziato con lui una relazione cheha portato addirittura ad una convivenza. Io e gli amici della mia ex siamorimasti allibiti!! Tutti dicono: quale incoerenza!! In particolare questa cosa mi ha definitivamente abbattuto. Lei ha usato con me un distacco totalenonostante io abbia cercato di parlarle ed ha cancellato me e cio' che con me ha fatto. Come e' possibile!! Nonostante questo io l'amo ancora e non so'cosa fare.. Mi ha detto che due persone malinconiche come noi non possono stare insieme, che nessuno cambia, e che lei non provava amore uguale a quello che avevo io.. (ma forse il mio di amore era esagerato). Potro' mai recuperarequalcosa con lei? Vi prego, rispondetemi. Grazie.

NON VOGLIO RINUNCIARE A NESSUNO DEI DUE

valevale Età: 29 Vorrei capire perchè sono fatta così male. sto con unragazzo da anni ormai, rapporto consolidato, stessi interessi lavorativi,affiatati nella vita,abbiamo trovato il nostro equilibrio. Una cosa che mi manca è il fatto che non ci baciamo, quasi mai e se lo facciamo sono baci sfuggenti, che spesso lo infastidiscono.E fanno sentire me poco amata.messo davanti alla cosa lui non fa niente.però gli voglio molto bene.E poi c'è la persona più scostante del mondo:un mio caro amico da anni. amico vero perchè ci si dice tutto, l'ho consolato per le sue storie andate male,qualche anno fa siamo stati anche una volta a letto insieme.rapporto davvero strano.non ci sentiamo anche per un anno intero.anche se lo pensosempre.proprio due giorni fa, dopo gli ultimi mesi passati a sentirci civediamo.Lui mi bacia, tanto,tantissimo e mi confessa, per la prima volta, di amarmi da sempre.avevo bisogno di quei baci.così ci vediamo per due giorni di seguito.Lui naturalmente ora è solo mentre io no!e la sera finisce in modo troppo intimo...con lui che vuole fare l'amore e continua a dirmi che mi ama, che devo lasciare tutto e stare solo con lui, perchè lui è troppo sicuro di me, che vuole me.non facciamo l'amore perchè mantengo cmq un pò di lucidità e la mia razionalità mi dice di non fidarmi!gli prometto che starò con lui ma tornodal mio amore vero senza il minimo senso di colpa. non voglio rinunciare a nessuno dei due e sento di poter gestire la cosa ma so già che cadrò miseramente.forse è ciò che merito.storia sicuramente scontata ma è la mia!

QUANDO CHIUDERE ?

Marta Età: 30 Sono capitata su questo sito per caso, ma poi non tanto caso... volevo fare una domanda: quand'è che si capisce che è davvero arrivato il momento di chiudere un rapporto? Io sto insieme a mio marito da una decina d'anni, sposati da 6, 1 figlio piccolo. Ho passato questi anni a cercare di far funzionare il nostro rapporto: siamo molto diversi, dal punto di vista caratteriale, culturale, ideologico ecc... ma pensavo non fosse un problema all'inizio e invece lo diventa sempre di più, quello che è importante per me non lo è per lui e le sue cose importanti sono solo i soldi. Sono molto stanca, delusa e arrabbiata prima di tutto con me stessa perchè ho investito tanto, anzi troppo e non sono mai stata felice se non per mio figlio. Ho realizzato da poco che sarà sempre così, mentre in passato speravo che sarebbe maturato, perchè immaturo e infantile lo è molto, ma siamo sempre lì io a cercare il dialogo e la comprensione e lui a fare finta di ascoltarmi, dandomi ragione, salvo poi riprendere a fare come prima... Vorrei separarmi, ma da dove si comincia? E mio figlio, mi sembrerebbe di togliergli il padre (anche se so che non è così), ma temo le conseguenze per lui. E temo l'invasività dei nostri rispettivi genitori che cercherebbero di ricucire la cosa quando ormai non è più rattoppabile.... vorrei essere lasciata in pace per un pò. E temo l'invadenza di mia madre (in crisi da tempo con mio padre) che "venga a stare con me" dovunque io vada a stare. Insomma rivoglio la mia vita e stavolta voglio tutte e due le redini, ma non so da dove cominciare.E mio marito? Gli voglio ancora bene e gliene vorrò sempre, ma ho rinunciato a troppi pezzi di me per il bene nostro, ed ora non posso più continuare a sacrificarmi. Mi sono chiesta se in queste condizioni si può continuare ancora ad andare avanti, ma mi sembra proprio di no, però volevo chiedere un parere super partes e per giunta compentente.Grazie, anche solo per aver letto quello che avevo da dire.

lunedì, aprile 07, 2008

DIPENDENZA, CODIPENDENZA ?

alice Età: 28 Buongiorno dottore….Sono Alice, le ho scritto nell’ottobre 2006 – riferimento 123456497 – sulla codipendenza. Cosa è successo in questo tempo? Ho fatto il viaggio che volevo tanto fare.Dopo essermi lasciata con il mio ragazzo per circa un anno sono stata molto male, perché ci siamo trascinati e il dolore dopo dieci anni è stato grande! Io però ho fatto quello che forse non dovevo fare: invece di stare sola e cercare di ritrovarmi, sono caduta nel metodo chiodo scaccia chiodo con più di un ragazzo, anche solo per esperienze sessuali (che poi mi lasciavano solo tristezza addosso e voglia di piangere). Nel mentre ho raccolto coraggio e sono partita per un viaggio sola ai caraibi. Poco dopo, dopo circa due mesi dall’essermi lasciata, quando ancora, nonostante le esperienze sessuali, piangevo ogni due giorni per il mio ex e a volte lo cercavo. Il viaggio sola è stato il più bello della mia vita..un po’ per l’atmosfera di allegria del villaggio che mi faceva dimenticare le mie cose, un po’ perché ero io con me,la testa leggera e vuota, nessun problema, nessuno al quale rendere conto, soloio ad ascoltare le mie sensazioni, le foto che ho riportato a casa erano le miefoto, scattate da me con me. Ancora adesso quando le guardo mi pare di vedereuna Alice diversa. felice! Però al ritorno .. c’era la realtà. E mi succedeva una cosa: che appena tornata già pensavo a dove e quando ripartire. Nonriuscivo a godermi il viaggio fatto, mi veniva l’ansia e volevo ripartire digià per quello dopo. E non capivo cosa cercavo né perché volevo ripartire ne sevolevo andare sola o cosa. Ho continuato con relazioni leggere e che nonportavano a niente, e non sono riuscita a mettere un telo nero sul fantasma delmio ex…anche perché sono ancora a vivere nella ex nostra casa. In questi mesisono cambiata – dicono – sono più dura, sono meno sentimentale e più frivola,più stupida se vogliamo dire anche dal lato relazioni sessuali, ma è l’apparenza, scherzo sempre e mi metto questa maschera di “festa” addosso nonso perché, perché in realtà sono molto triste e insicura…Con mio papà, per mesie mesi non rispondevo più nemmeno al telefono, volevo isolarmi e non avere piùpressioni, lui per molti mesi ne ha fatto una crisi, poi ha capito un po’, orasta di nuovo cadendo in forte depressione (dice che non ha più ragioni di vitasenza di me, non mangia etc). Mia mamma…la vedo poco, e per la mia sicurezza èmeglio così. Mia mamma fa la sua vita sconclusionata e fuori dalle regole, hatutti i problemi con i suoi 1000 uomini e cause di tribunale e cose varie che ame non racconta ma che io so che ci sono, e quindi io non ne parlo lei non puòparlarne, io preferisco non sapere per non avere problemi come quando eropiccola se per caso ci finissi in mezzo, lei non può dire. (le ricordo che hovissuto con mio papà dai 4 anni in poi e che i miei genitori hanno divorziatoche avevo un anno – ma mia mamma aveva questa vita di stravizi e casini, quindinon ha fatto la mamma) E’ passato poi un po’ di tempo e a settembre del 2007ero ancora inquieta, con voglia di scappare via, chissà dove chissà con chi,voglia di capire che posto ho nella vita, voglia di capire che cavolo è questairrequietezza, cosa c’è che devo fare che non ho fatto per essere felice, qualeè la mia strada, come si calma questa ansia e non felicità che sento e da doveviene, così in due e due quattro ho prenotato da sola 5 notti in un ostello aBarcellona. Io sola, in una città straniera, nessun villaggio vacanze dove seisicuro, io con me sola. Già sull’aereo respiravo diversamente. E’ stato ancorapiù bello dei caraibi. Un viaggio stupendo. Ero proprio io! Alle otto dellamattina già ero in strada, giravo guardavo fotografavo tutto sulle mie gambe.Mi sentivo io…con tutti i pori che ascoltavano me stessa. come se non mi fossimai conosciuta prima. non so bene come spiegarglielo..giravo in ciabatte tuttoil giorno..in tutte le parti della città, nei musei, sulla spiaggia, dove ilmio cuore mi portava e solo il mio. Solo che…L’ultimo giorno ho conosciuto un ragazzo francese. Il riassunto veloce è questo. Un ragazzo col quale non riuscivo tanto a parlare, perché lui parlafrancese portoghese brasiliano e spagnolo e io nessuna della quattro. Ma civediamo ci rivediamo (faccio su e giù da Barcellona quattro cinque volte – e misentivo ogni volta su un volo per la libertà, lontana da casa, ma anche un po’spersa- e lui pure in Italia) io imparo lo spagnolo, ci innamoriamo (luitantissimo io penso di si – almeno mi sentivo innamoratissima). Alla fine luisi trasferisce in Italia a casa mia, trova lavoro e in programma c’è che trovianche il suo appartamento dove vivere solo, di modo da fare le cose senza farepassi più lunghi della gamba. Io sono spaventata quando mi dice che sitrasferisce, sono pronta?Insomma…siamo insieme da 4 mesi e viviamo insieme da 2. Ora è assunto, e cercail suo appartamento. Lo cerca perché sono io che sono altalenante. Sennò rimarrebbe a vivere con me perché è innamoratissimo. Io pensavo di esserlo, macosa mi succede? Mi succede ora come col mio ex. Un giorno sento che lo amo, ungiorno non sento il sentimento. Un giorno ce l’ho con lui per nulla, un giornoho paura di perderlo e sono gelosissima (ma non me ne da motivo). Un giorno misento soffocare, un giorno mi manca. Non ha niente che non va, a parte il fattoche è geloso…è insicuro…ha paura di perdermi…ha bisogno di tanto amore….dàtantissimo amore….fin troppo……a volta mi fa sentire in colpa se non gli doattenzioni….insomma è uguale a me….ha le mie stesse insicurezze…..e questo daun lato è un punto di forza….perché ci conosciamo….dall’altro…Ha sempre voglia – bisogno di viaggiare. Come me. Solo che lui vuole farlo conme, io inizio di nuovo, come negli ultimi tempi col mio ex, a sentire che voglio andar via da sola, non so perché, mi sento ingabbiata. Siamo andati in Portogallo a trovare suo padre tre giorni, io al secondo giorno avrei voluto scappare via o essere in quel posto ma da sola. Lui mi dice che sono la donnadella sua vita, io scapperei via….Poi magari il giorno dopo mi pare di amarlo alla follia….forse lo idealizzo, forse mi voglio auto convincere di aver trovato l’uomo della mia vita perchénon accetto e non trovo risposta al mio disequilibrio..? Solo che più passano i giorni più lui è innamorato, e è in Italia per amore mio, e più io mi sento in un caos mentale…dimagrisco e sono tesa tesissima. Non sono più seguita da una psicologa, conosco forse un po’ il mio problema di dipendenza, o immagino sia una cosa simile, non lo so!Grazie ancora anche solo per l’ascolto, Alice.

HO SUBITO LA SUA DIPENDENZA AFFETTIVA

kikketta Età: 30 Salve, leggendo sul vostro sito, mi sono resa conto che le testimonianze riguardano soprattutto chi è stato "affetto"da dipendenza affettiva o scarsa autostima, ma non ci sono testimonianze al riguardo di chi tale dipendenza l'ha subita.Vi scrivo in quanto non sempre chi sta dall'altra parte è una persona che si comporta male in termini di tradimento, scarsa attenzione nei confronti del partener, violenza, poco tempo a disposizione della coppia ecc. Cosi leggendo diversi testi al riguardo (tra cui anche il libro della Norwood),mi sono resa conto che sebbene il rapporto io lo volessi vivere in modo normale, senza approfittare, o mancare di rispetto o tradire, anzi con un completo travolgimento e amore si sono comunque innescati in lui meccanismi che non sono legati a miei comportamenti (e non essendo del mestiere) non potevo capire (e che lui ovviamente non mi ha mai detto). Sono stata travolta da colpevolizzazioni, quando ormai aveva deciso di allontanarsi, ed insulti su cose che neanche lontanamente, non ho non solo fatto, ma neanche mai pensato di fare che mi hanno fatto cadere in una profonda crisi, poichè vedendolo soffrire(ed andare in terapia) pensavo di averli realmente fatti.La conseguenza per me è stata probabilmente "amare troppo". Sono attualmente in terapia per capire perchè in me si sono successivamente innescati tali comportamenti, ma sono sicurissima, ORA, di essermi sempre comportata bene.

martedì, aprile 01, 2008

C'E' SPERANZA PER ME' ?

Buongiorno.Io non so se riuscirò a vivere mai un amore pieno, normale, duraturo, maturo.Non so se riuscirò mai a realizzarmi nell'amore, così come nella vita.E credo che, prima del mio amore malato per un uomo, ci sia una delicata storiadi infanzia negata, violata da due genitori che non hanno saputo trasmettermila dignità di esistere. Inoltre, la mia incapacità di gestire relazioni sanecon gli uomini, è solo il riverbero di una vita di umiliazioni, ahimè,autoinferte e reiterate.E' come se la profezia lanciata da mio padre (uomo alcolista e violento) quandoero bambina: "Tu sarai sempre una serva!!", si fosse autoavverata in tutti icampi della mia vita.E ora non so proprio con chi prendermela...Mio padre, che ha reso la mia infanzia trerrificante, oggi è malato einfermo... mia madre è una anziana signora che si occupa di lui con tutta ladedizione di una coalcolista.Quando ero bambina temevo l'ira incontrollata di mio padre e pensavo che miamadre fosse la vittima sacrificale di tutta quella violenza. Povera mamma,pensavo, anche se a volte la imploravo di andarcene via da casa, io lei e lemie tre sorelle. Lei rispondeva che no, non si poteva e piangeva sulla miaspalla. Io, la consolavo.A sei anni consolavo mia madre che piangeva sulla mia spalla dopo che mio padreubriaco l'aveva picchiata; spesso picchiava anche le mie sorelle (più grandi dime) e rompeva i mobili di casa (così celebrava compiutamente la sua rabbia).Salvo poi lasciami sola con lui, dopo queste sfuriate, io l'unica figlia chenon toccava, per andarsene fuori casa qualche ora con le mie sorelle. E ioavevo sempre paura che mi abbandonassero lì con mio padre quando, ubriaco esfinito, si sdraiava accanto a me (impietrita dalla paura) per dirmi frasisconnesse o chiedermi di tagliargli le unghie dei piedi. La mia infanzia, periodo di oscurantismo medievale, finisce a 15 anni, quandome ne vado di casa. Ma “le streghe son tornate”, a 19 anni quando scopro diessere sieropositiva, contagiata per via sessuale dal mio ragazzo, extossicodipendente.Dieci anni di aspettativa di vita, dicono i medici del reparto infettivi;l’esperienza fin ora non offre prospettive migliori. Quindi mi do da fare, rimuovo il problema, mi prendo la vita e la mangio finoall’osso. Studio, cinque anni di magistrali serali, che mi aprono al mondomeraviglioso ed intrigante della cultura; mi diplomo, faccio teatro, vado ateatro... lavoro in Comune.. decido di entrare in terapia (psicodramma), vivoda sola, anche se ho qualche storia. E’ difficile incontrare un uomo che non utilizzi la questione sieropositivitàper non impegnarsi... Comunque sono tutte relazioni con uomini problematici eabbandonici... Uno mi dice che mi lascia perchè non vuole vivere un lutto (maio sto ancora molto bene...), l’altro non vuole fare l’amore con me e finisceper non baciarmi neanche più, l’altro ancora mi ama alla follia, mi conquistacome fosse una prova con sé stesso... salvo poi lasciami quando io mi innamorodavvero. Un altro ancora si prodiga per avere le mie attenzioni, poi comincia aparlarmi diffusamente della sua ex e di quanto lui ne è ancora innamorato...Poi è la volta di un ex tossicodipentende, che proprio ex non è, quindi lolascio e lui mi deruba, svuotandomi la casa. Insomma un disastro! Mi svendo,sì, per un abbraccio caldo vendo l’anima, a alla fine sono sempre piùsottile... fragile, confusa, incapace di valutare se e quanto valgo.. La cosa diabolica è che, quando incontro gli uomini della mia vita, sentosubito “puzza di bruciato” e malgrado ciò o forse proprio per questo, cado trale loro braccia come una pera matura... Consapevole che quello non è un uomosano. Nelle mie storie, il timore fa parte del gioco. Sono consapevole dientrare ogni volta nella tana del lupo, ma quella tana mi attrae ed è come senon potessi starne fuori.E’ una specie di maledizione, un’implacabile destino che continuo adassecondare nell’amore così come nella vita. Sì, nella vita, appunto, ho continuato a boicottare ogni prospettiva che fossepositiva per me. Ho cambiato una decina di volte casa, con un dispendio dienergie e denaro non indifferente. Avevo un lavoro sicuro, statale, ma mi sonolicenziata per inseguire il sogno dell’Università... che ho concluso. Così orasono una laureata con 110 e lode (educatore interculturale – che caso, mi piacepotermi occupare degli “ultimi” gli immigrati), precaria, part-time diquarantadue anni. E, per integrare faccio la badante ad una nonnina di 99 anni, una noia mortale,un delirio, un’agonia, una svalorizzazione senza precedenti... una regressionenegativa, ai tempi in cui facevo le pulizie e “ramazzavo” mezza città perpagarmi le spese di casa.La serva faccio, una serva laureata, diplomata in musicoterapia, conun’intelligenza brillante (così dissero alcuni miei docenti), ma sempre servarimango, come mi diceva sempre mio padre.Come il protagonista di una poesia tratta dall’antologia di Spoon River il cuiepitaffio suonava più o meno così: “Povero marinaio, la sua nave è logora, è lui ora non c’è più. Nessunnaufragio, non ha mai salpato oltre il porto, si è dibattuto rovinosamentecontro sé stesso”.E’ gli uomini?Ho vissuto sei anni con un uomo, un amico di vecchia data che non credo diavere mai amato... Lui è una persona anaffettiva, introversa, impermeabile alleemozioni... ma non può fare diversamente. Non ha avuto altre relazioni oltrequella con me. Sua madre era depressa cronica, costantemente dentro e fuoridall’ospedale psichiatrico. Non credo possa essere diverso da quello che è, nési possa concedere il lusso di assaporare ed esprimere le proprie emozioni... Eneppure fidarsi di una donna. So che non si siamo incontrati per caso, ma ora èfinita e non gliene voglio.Ora ho una relazione con un uomo di colore incasinatissimo, senza soldi, moltoafricano, analfabeta, ma che mi sa coccolare. Ancora una volta una storia senzafuturo... Questa mattina mi ha chiesto in prestito 600 euro per l’assicurazionedella sua macchina. Io non glieli ho dati, ma ora mi sto domandando se domanici vedremo oppure lui sarà risentito con me... Una donna sana sarebbe lei risentita, credo.C’è speranza per me?Vi prego, non lasciatemi sola...Silvia

NON DIPENDERE DAL LORO AMORE

Rugiada Età: 35Vi chiedo un consulto perchè leggendo le altretestimonianze mi ci sono ritrovata nella maggior parte dei casi. Sono cresciuta in una famiglia abbastanza serena nonostante difficoltà economiche dovute alla perdità di papà all'età di tre anni e una mamma con quattro figli piccoli che si è dovuta rimboccare le maniche e non poteva darci quelle dimostrazioni di affetto continue (due lavori e poco tempo per le coccole) che comunque ci sono state in altri modi, quante volte l'ho vista rinunciare a qualcosa per lei pur di accontentare noi, una mamma che è un grande esempio ma che è stata anche dura nell'educazione (anche se ci scontriamo abbastanza lei tradizionalista, io più aperta), tutta d'un pezzo che dopo mio padre(vedova a 36 anni) non ha voluto più nessuno, c'eravamo solo noi figli.Cresco un pò maschiaccio un pò ribelle molto decisa e forte...finchè non m'innamoro, quando seguo il mio cuore sono sempre grandi sconfitte. Il primo fidanzato, con una famiglia molto problematica dopo un anno in cui era innamoratissimo e convinto di me ,quando finalmente lo scelgo anche io ecco che comincia a farsi venire mille dubbi e a trattarmi anche male a parole..dopo lunghi tira e molla (in cui stò malissimo) riesco finalmente a lasciarlo e ad andare avanti. Seguono altre due storie dove sono interessati fino a che devono convincermi a "innamorarmi" ma come io comincio ad amarli con il cuore e attenzioni, inizio a fare progetti tutto crolla, cominciano le "loro crisi esistenziali" non lo so...non sono sicuro...e di nuovo interminabili tira e molla. Mi allontano e aspetto che tornano,e tornano dopo mesi con frasi "perchè noi a quest'ora potevamo essere sposati..." Frasi buttate lì senza che seguano proposte...o chiarimenti...e io che a volte spero...ma cosa? Forse non riesco avedere le persone per quello che sono realmente, costruisco la storia perfettanella mia testa. Ho una grande confusione, non sò più cosa voglio veramente ocosa sono veramente,tre delusioni fortissime anche con una gravissima malattiache ho avuto e il \"lui\" che diceva di volere una storia con me mi ha piantatadalla sera alla mattina mentre affrontavo dure terapie dicendomi che io ero piùforte di lui. E io che continuavo a rispondergli al telefono mi facevo semprepiù male, stesa sul letto sfinita gascoltavo lui che mi raccontava allegro comesi divertiva quell\'estate...e la mia autostima scivolava sempre più giù...Gliuomini , per me, sono solo dei grandi egoisti, gli davo tanto amore, coccoleattenzioni, li ascoltavo,trasmettevo positività allegria e ora voglio imparare a NON DIPENDERE DAL LORO AMORE ma ho paura di non riuscirci...ho paura disoffrire di nuovo,sono due anni che sono sola e da Single riesco ad essereserena soddisfatta nel lavoro...ma poi mi manca l\'amore e come incontroqualcuno e ci riprovo ricominciano le sofferenze, depressi negatvi e frustratied io che ho una voglia di vivere GIGANTESCA devo frenare i miei slanci...perstare al loro passo mi freno e perdo il sorriso.E poi sempre abbandonata, non mi ama ma io rispondo al telefono ai messaggi sperando che un giorno mi dicache ha scoperto di amarmi...NON VOLGLIO PIù ASPETTARE NESSUNO .L'ultimo sms cheho ricevuto iniziava così \"scusa se non sono riuscito ad innamorarmi di te "non gli ho risposto e quindi mi ha telefonato per dirmi che lui è una personaSERIA gli ho detto che era l'ultima volta che lo sentivo e che quella sera avrei scritto io la parola FINE. Così è stato ma quanta tristezza tutto ciò.Vorrei andare in terapia, penso che se litigo è colpa mia del mio carattere che sembra forte ma in fondo sono più debole degli altri. Aiuto...che confusione dentro di me, ho paura che qualcun'altro usi i miei sentimenti...